venerdì 27 novembre 2009

Da Rio: la fotografia come dialogo, oltre lo spaccio e gli scontri

Complexo do Alemão, area situata a Nord della città di Rio: ufficialmente vi vivono 62 mila persone, ma le stime più realistiche indicano almeno 180 mila abitanti. L’intera zona è controllata dal Comando Vermelho, uno dei protagonisti della guerra tra gruppi antagonisti di narcotrafficanti, milizia e Policía Militar.
La polizia interviene raramente, ma quando lo fa le tecniche e le strategie sono quelle di vere e proprie operazioni militari: elicotteri, blindati e armi pesanti. I narcotrafficanti rispondono con fucili mitragliatori e granate.
Come in tutte le guerre, a pagare il prezzo più alto è la popolazione civile, che a Rio de Janeiro ha il volto del morador de comunidade, vittima di una violenza doppia: quella della polizia e quella dei trafficanti.
Esiste il business dei poliziotti corrotti che procurano armi ai trafficanti in cambio di denaro o cocaina, ma per la maggior parte di loro vale l’equazione che chi vive in favela è automaticamente bandido traficante.
Non c’è spazio per mediazioni in questa guerra che conta circa 1.500 morti l’anno. Per i trafficanti, che oltre al mercato della droga controllano indirettamente anche il redditizio mercato informale (distribuzione del gas, pay-tv pirata, trasporti in mototaxi e combi), i moradores sono nel migliore dei casi consumatori e nel peggiore, sudditi da tassare.
Entrambi i mercati, controllati da poche persone, riproducono anche in favela la caratteristica principale della metropoli brasiliana: enorme concentrazione del reddito ed estrema diseguaglianza sociale.
La storia dei media ufficiali è una storia di parte: si raccontano solo lo spaccio di droga, le armi pesanti e gli scontri con la polizia.

Oggi si prova a invertire questa tendenza: l'idea è che sia Maycom, un giovane fotografo dell’ong Raízes em movimento, a raccontare l’altro Complexo do Alemão, quello della scuola di fotografia sociale e dei laboratori di street art.
Incontriamo Maycom alla fine di una lezione del corso di fotografia gestito da Raízes, che offre la possibilità ai ragazzi di formarsi come fotografi e contemporaneamente contribuire alla documentazione sul Complexo do Alemão prima, durante e dopo i lavori del Pac.
Insieme a Maycom, attraversiamo una delle frontiere sorvegliate: le mura della strada sono una vera e propria galleria a cielo aperto che ospita sia i lavori dei ragazzi della favela sia quelli di artisti di altri quartieri o di altre città. Entriamo con lui nella sede di Raízes dove Alan, uno dei fondatori della ong, ci racconta la storia dell’associazione, il cui obiettivo principale è favorire il dialogo e lo scambio culturale tra la favela e gli altri quartieri della città.
Sempre nella sede di Raízes abbiamo la possibilità di vedere la mostra di Maycom sui diritti violati e gli splendidi lavori di Sadraque che, con la tecnica fotografica pinhole e con la digitalizzazione delle foto antiche contribuisce a creare una memoria visiva del Complexo do Alemão.

Diego Striano, ex Casco Bianco ProgettoMondo Mlal in Brasile
(La foto è di un’alunna della scuola di fotografia e utilizza la tecnica pinhole)

mercoledì 25 novembre 2009

Salendo a Sud... fino ai detenuti di La Paz in Bolivia

Il gruppo di ProgettoMondo Mlal a Torino, tramite la propria associazione Salendo a Sud ha organizzato un incontro per domenica 29 novembre al "Mar Rosso" in via Principe Tommaso, 18 bis F - Torino (San Salvario).
L'aperitivo, che prenderà il via alle 19, sarà l'occasione per presentare il Calendario Salendo a Sud 2010 , un viaggio tra storia e attualità di alcune popolazioni di un continente avvolto dall’oblio.
Il ricavato della vendita del calendario andrà versato interamente al programma Qalauma-Giovani Trasgressori di ProgettoMondo Mlal, che ha come obiettivo la costruzione di un centro educativo in grado di reintegrare nella società giovani adolescenti emarginati della città di La Paz (Bolivia), oggi detenuti nelle carceri per adulti.

Per saperne di più www.salendoasud.it.

lunedì 23 novembre 2009

Cinema Africano, un bilancio che guarda ai 30 anni

Con un totale di 4.500 presenze si è conclusa sabato la kermesse scaligera, che annuncia il tema del trentennale nel 2010: GENERATIONS - Passato, presente e futuro del sogno africano.
Prima di iniziare i lavori per questa entusiasmante ricorrenza, è utile fare il punto su alcuni dati dell’edizione 2009. Quarantacinque i film presentati, grazie ai quali è emerso un tratto distintivo importante: esiste un'Africa nuova, molto più svincolata dai modelli tradizionali, decisamente propositiva, che vede protagonisti diversi sia nel proprio Continente che tra gli immigrati presenti in Europa. La New Africa dello stesso titolo della kermesse scaligera, intesa come capacità creativa e spinta innovativa con la quale confrontarsi.

Positivo inoltre il bilancio espresso dalla Direzione Artistica: «Siamo soddisfatti perché abbiamo riscontrato una grande curiosità, soprattutto nei ragazzi, nei confronti delle pellicole: le proiezioni riservate alle scuole hanno infatti toccato le 2.000 presenze, a cui si aggiungono i circa 2.500 spettatori di quelle aperte al pubblico. Il dibattito sulla New Africa ha portato per la prima volta attorno ad un tavolo protagonisti del mondo economico che hanno proposto soluzioni a livello nazionale e internazionale, a dimostrazione del fatto che l’Africa è pronta a prendere in mano il proprio destino in un clima di coabitazione e scambio culturale. Il fiore all’occhiello di questa edizione è stata la possibilità di presentare al pubblico un autore come Giancarlo Esposito, ma ha raccolto ampi consensi anche l’inedito abbinamento teatrale tra Burkina Faso e l’opera di Dario Fo proposto nello spettacolo Le tigre. Siamo pronti a festeggiare come si deve il compleanno che l’anno prossimo segnerà i 30 anni del Festival».

domenica 22 novembre 2009

Il festival di cinema africano premia Sheherazade, tell me a story

La kermesse cinematografica si chiude con un bilancio qualitativamente molto positivo, come tiene a sottolineare la giuria ufficiale, composta da Silvia Montevecchi, Vanessa Lanari, Dagmawi Yimer, Bernardo Suate e Charles Shemu Joyah: «noi tutti membri di questa giuria vogliamo sottolineare che con immenso piacere abbiamo verificato un alto livello di produzione nella grande maggioranza dei lavori visionati in questo festival. Sia la qualità tecnica di questi lavori, sia l’impegno civile dei loro autori, mostrano la grande vitalità della cinematografia africana, che solo la miopia del business occidentale lascia relegata ai margini. E naturalmente ci auguriamo che questo cambi in futuro, anzi ne siamo certi. Data la qualità dei film in concorso, questa giuria ha avuto difficoltà a scegliere i vincitori, poiché molti sarebbero stati i film che avremmo voluto premiare, in tutte e tre le categorie. Infine, queste sono state le nostre scelte»:

Primo premio a Sheherazade, tell me a story, di Yousry Nasrallah, Egitto. Per la forza esemplare con cui combina una ricerca di qualità e uno stile narrativo raffinato a un contenuto importante, come quello della misoginia e della violenza alle donne, diffuse nella società egiziana. Un film dove la sapiente narrazione mira all’esaltazione del carattere individuale nonché epico delle sue figure femminili. Una grande prova di coraggio per il regista e le interpreti, che ha suscitato reazioni contrastanti e forti critiche nel pubblico egiziano.

Menzioni speciali a: Izulu Lami, My secret sky, di Madoda Ncayiyiana, Sudafrica; Buried Secrets, di Raja Amari, Tunisia; Trapped dream, di Joseph Ubaka Ogochukwu, Nigeria/Senegal.
La giuria vuole inoltre premiare Thembi’, Kwezi, Chilie Bite e gli altri bambini di Izulu Lami per la bravura dimostrata, anche in considerazione della loro prima esperienza nei confronti del cinema.
Per il premio documentari, la giuria ha invece voluto dare una menzione speciale al cortometraggio Gaeenga, fou parmi les hommes, di Paul Kabré, Burkina Faso; mentre il primo premio va a Une affaire des nègres, di Osvalde Lewat, Cameroun.
Il primo premio cortometraggi va a Mon histoire: Papy, di Djo Munga, Repubblica Democratica del Congo. Menzione speciale a La Jeune femme et l’instit, di Mohamed Nadif, Marocco.

Vi è poi il premio scuole, promosso da Progettomondo Mlal. Il Festival ci ha mostrato in questi anni un Continente in movimento, spesso diverso dall'immaginario proposto dai media, e su questo anche quest’anno abbiamo voluto soffermarci. Oggi più che mai sentiamo l’esigenza di introdurre nuovi linguaggi, nuovi stimoli, nuovi messaggi. Siamo infatti in una fase di grandi cambiamenti, sospesi in situazioni in costruzione ma che meritano sicuramente di essere conosciute, esplorate, approfondite.
Cambiamenti che riguardano innanzitutto il continente africano e che troviamo riflessi sul nostro territorio, nelle nostre scuole, dietro i banchi. Le proposte cinematografiche di quest’anno hanno fortemente voluto parlare del “New”, attraversando temi importanti come i diritti dell’infanzia, le donne e la loro forza, i nuovi linguaggi e i processi sociali di trasformazione.
Notevole la partecipazione e la voglia di interrogare e interrogarsi, da parte di studenti e insegnanti, sui temi proposti dai film e i molteplici spunti di riflessione sulle tante e complesse realtà africane. Segnali forti che vogliamo raccogliere e che ci spingono a proseguire e rafforzare il lavoro che ogni anno il Festival dedica al mondo della scuola. Il film che i ragazzi in sala hanno premiato è A Season of a life di Charles Shemu Joyah (Malawi, 2008).

Il premio speciale di Nigrizia va invece a un documentario che ha saputo offrire uno sguardo su uno degli aspetti più duri dell'immigrazione. E che ha mostrato, in un lavoro durato anni, un'integrazione possibile, attraverso l'azione di una volontà collettiva: Via Anelli, di Marco Segato.

Il premio Asav (Associazione studenti africani di Verona), come per la giuria del festival, va a Sheherazade, tell me a story. Il pubblico ha invece premiato Izulu Lami.

sabato 21 novembre 2009

Questa sera i vincitori del Festival di Cinema Africano

Ancora poche ore di attesa per conoscere i vincitori del Festival di Cinema Africano di Verona, edizione 2009. Oggi, sabato 21 novembre, a partire dalle 20.30 il Cinema Stimate ospiterà infatti la cerimonia di chiusura della kermesse, con l’assegnazione dei riconoscimenti ai film in competizione premiati dalla Giuria ufficiale, che assegnerà anche il Premio al miglior cortometraggio sostenuto dalla Banca di Credito Cooperativo. Tre i Premi speciali, attribuiti dall’associazione degli studenti africani di Verona, dalla redazione di Nigrizia e dalle scuole veronesi. Il pubblico in sala assegnerà invece il Premio del Pubblico al miglior lungometraggio, sponsorizzato da NaturaSì.



Questi i membri della Giuria ufficiale:
Silvia Montevecchi, pedagogista e project manager nel mondo delle organizzazioni non governative di cooperazione internazionale;
Vanessa Lanari, curatore di WikiAfrica Cinema per la Fondazione lettera27;
Dagmawi Yimer (Etiopia), regista di documentari;
Bernardo Suate (Mozambico), segretario generale ad interim di SIGNIS, a livello mondiale;
Charles Shemu Joyah (Malawi), regista del film A season of a life.

Presentano e animano la serata Alix Ndembi e Malice Omondi, con la partecipazione dell’attore-regista italo-afro-americano Giancarlo Esposito, ospite d’onore del Festival, e Pegas Ekamba, poliedrico artista e musicista congolese, mentre gli studenti africani dell’Università di Verona si esibiranno in una coreografia dance.

Ma la serata non finisce in sala. A partire dalle 22 l’appuntamento è con il Bye Bye Festival – Special Afro Party: nella sala delle feste dell’Hotel Holiday Inn di via Unità d’Italia, 346 (San Michele Extra) sfilata di moda, gastronomia e disco music camerunese e africana, in collaborazione con l’Associazione Studenti Camerunesi di Verona.
Entrata: 10 € (su prenotazione). Per informazioni: Prosper Nkefack (329 77 70 169) e Raphael Ngalani (328 90 34 148).

venerdì 20 novembre 2009

Oggi al Cinema Africano riflettori puntati su Giancarlo Esposito

La star, protagonista di molti dei successi di Spike Lee, è a Verona per presentare fuori concorso il suo esordio dietro la macchina da presa: Gospel Hill. Il film sarà proiettato alle 20.30 al Cinema Santa Teresa, dopo che, alle 18, Esposito avrà incontrato il pubblico alla Fnac, in via Cappello 34.

Una città del Sud Carolina animata da un cast di prima grandezza: Danny Glover, Samuel L. Jackson, Angela Bassett e…Giancarlo Esposito. All’esordio dietro la macchina da presa, l’interprete di tanti successi di Spike Lee (Do The Right Thing, Mo’ Better Blues, Malcolm X) si ritaglia anche un ruolo nelle vicende che scuotono la tranquilla cittadina di Julia.
Camaleontico, a suo agio tanto al cinema quanto in televisione (ad esempio nelle serie Miami Vice, Law & Order) e sul palcoscenico di Broadway, Esposito è nato nel 1958 a Copenhagen da padre napoletano e madre afro-americana. A una carriera di attore per alcuni dei maggiori registi del panorama internazionale (ha recitato, tra gli altri, per Coppola, Ferrara, Mann e Singer), affianca oggi l’attività di regista, che in Gospel Hill lo vede impegnato anche in veste di co-autore e produttore.
Esposito si dice molto fiero dell’amico regista Shemu Joyah, presente al Festival in qualità di membro della Giuria ufficiale e, da sostenitore di Barack Obama, dichiara: «Sono veramente felice di aver realizzato il film nell’anno dell’elezione di Obama. È in atto un cambiamento e una svolta nell’identità dei black american. Obama porta intelligenza e politiche capaci di capire meglio gli afro-americani, l’Africa e il mondo arabo. Cristiani e musulmani si possono riavvicinare. Certo, Obama deve superare anni di divisioni e di odi. Ora in America ogni cosa è underground: uno può restare razzista e avere sentimenti di odio, ma tutto questo non può più essere mostrato apertamente. Se l’era Obama sarà caratterizzata da intelligenza, coscienza e una certa dose di spiritualità, credo che anche chi è ancora underground potrà cambiare opinione e mentalità».

Chi avesse perso alcune delle pellicole già proiettate, oggi potrà godersi in replica Teza (alle 21 allo Stimate), Une affaire des nègres e Gaeenga–Fou parmi les hommes (alle 17.30 al Mazziano), Negritud, Nikebe e Nora (alle 17.30 al Santa Teresa), Trapped Dream e Waramutseho (alle 20.30 nella Sala della Comunità di Montecchia di Crosara), Izulu Lami (alle 17.30 allo Stimate), Buried Secrets (alle 21 al Cinema C. Ferrini di Cologna Veneta), Nos lieux interdits (alle 20.30 al Mazziano).

giovedì 19 novembre 2009

Il direttore del Vertice FAO in linea con le Ong

Nulla di nuovo nella sessione conclusiva del Summit Mondiale sulla Sicurezza Alimentare organizzato dalla FAO. La Dichiarazione finale, approvata per acclamazione il primo giorno dei lavori non ha lasciato nessuno spazio al dibattito delle Delegazioni governative, se non per la carrellata di interventi dei diversi Paesi dei Sud del mondo sulla generale delusione per i risultati di questo Vertice.
Di tutt’altro tono la Dichiarazione finale sottoscritta dai 642 rappresentanti delle 250 organizzazioni che hanno partecipato al Forum della Società Civile parallelo al Vertice della FAO.

“Letta questa mattina (18 novembre) nella plenaria del Vertice da una rappresentante delle comunità tribali dell’Órissa – India, la Dichiarazione del Forum della Società Civile ha marcato la differenza con quella del Vertice sia per gli impegni concreti assunti e le proposte concrete avanzate per la lotta contro la fame, sia per il metodo partecipato e democratico che ha condotto alla sua approvazione. Le decisioni finali sono state adottate con un vero dibattito anche quando si è dovuto mediare tra le opinioni espressione della diversità delle organizzazioni presenti”.
Questo il commento a caldo fatto alla chiusura del Vertice da parte di Sergio Marelli, Presidente della Associazione ONG Italiane e Chair dell’Advisory Group incaricato da Diouf delle relazioni tra Vertice FAO e Forum della Società Civile.

Anche il Direttore Generale della FAO Jacques Diuof nel suo intervento di chiusura, non ha potuto che sottolineare le gravi lacune della Dichiarazione finale del Vertice, lasciando intendere come le critiche sollevate nei giorni scorsi dalle ONG fossero del tutto fondate e condivisibili.

“Il Direttore Generale Diuof ha pronunciato un discorso di chiusura del Vertice coraggioso – continua Sergio Marelli - forse non consueto per il diplomatichese che molto spesso caratterizza gli interventi ufficiali nei Vertici internazionali. L’assenza di termini temporali precisi e di una concreta quantificazione delle risorse disponibili denunciati da Diouf, oltre a rimarcare il nulla di fatto del Vertice, presentano una posizione del DG FAO sostanzialmente convergente con quella delle ONG. Sono elementi che evidenziano come le ONG sono tutt’altro che un gruppo di benintenzionati e ben nutriti attivisti, come qualcuno ha avuto l’arroganza di affermare in questi giorni, quanto piuttosto un bacino di idee, di proposte e di competenze da valorizzare anche per la passione e l’esperienza dei loro aderenti, caratteristica così rara nelle assise dei decisori politici e dei potentati economico-finanziari”.

D’ora in poi, la partita si sposta all’implementazione della riforma del Comitato per la Sicurezza Alimentare della FAO approvata lo scorso 17 ottobre, con la quale le ONG e le altre organizzazioni della società civile sono formalmente ammesse a partecipare negli ambiti e nei processi decisionali delle politiche alimentari e agricole globali.

La speranza ora – conclude Sergio Marelli - è che la FAO e i suoi massimi vertici, a partire da Diouf, sappiano sostenere con forza la partecipazione della società civile, la sua autonomia decisionale, per non cadere nelle stesse contraddizioni ancora dimostrate in questi mesi dai Governi dei paesi ricchi che, dopo le promesse del Vertice dei G8 de L’Aquila, hanno addirittura snobbato il Vertice di Roma.”

Comunicato Stampa Associazione ONG Italiane

Al Cinema Africano si unisce anche il Teatro!

Due nuovi documentari alimentano oggi il concorso di Africa Doc: Une affaire des nègres, sui drammatici eventi che hanno sconvolto la città di Douala tra il 2000 e il 2001, quando le squadre della morte dell’esercito camerunense hanno provocato migliaia di vittime tra il silenzio del mondo; e Gaeenga–Fou parmi les hommes, che affronta il tema dell’esclusione dalla vita sociale di chi soffre di malattie mentali. Entrambi saranno proiettati alle 20.30 al cinema Mazziano.
La sezione del festival Panoramafrica sarà invece scossa dalla drammatica presa di coscienza del protagonista di Teza che, di ritorno nel paese d’origine dopo aver studiato in Germania, si rende conto che l’Etiopia che ricorda è stata cancellata dal regime. La pellicola, in programma alle 16.30 e alle 21 allo Stimate, è stata presentata lo scorso anno alla Mostra del Cinema di Venezia.
Inoltre, chi avesse perso alcune delle pellicole già proiettate, potrà godersi in replica Le tableau, Le Recueillement, Djiko (alle 17.30 al Mazziano) e Mascarades (alle 21 al cinema teatro La Rizza).

Ricordiamo inoltre che, domani mattina al Mazziano, a partire dalle 9.30, chi non lo avesse ancora fatto potrà visionare tre documentari realizzati per ProgettoMondo Mlal: due sul tema della migrazione (Il futuro sospeso e Ghorba), uno su quello dell'educazione (La scuola tra le nuvole). Sarà presente un rappresentate della fondazione marocchina Zakoura Education che è partner di ProgettoMondo Mlal nella realizzazione dei vari programmi di cooperazione allo sviluppo.

Questa sera, invece al cinema africano si unirà il teatro: la Compagnia teatrale Cie Théâtre Evasion del Burkina Faso sarà infatti alle 21 al Santa Teresa con lo spettacolo Le trigre, ispirato a La storia della tigre di Dario Fo, per la regia di Luca G. M. Fusi e Ildevert Meda. In una una Cina immaginaria, un paese afflitto da una guerra terribile che potrebbe essere metafora della Liberia, Costa d’Avorio, Afghanistan, Bosnia, Darfour… un soldato ferito si rifugia in una grotta abitata da una tigre in lutto per aver perso un cucciolo. Un incontro inaspettato che aiuterà entrambi, raccontato in francese e una sorta di gramlot, tra pantomima e gag.

E per non concludere la serata al termine delle proiezioni, da non perdere l’Afro Party alle 22.30: serata dance africana con DJ Alix (Afriradio.it) al Bar Azimut, Via San Nazaro, 22.

mercoledì 18 novembre 2009

Comunicare la sovranità alimentare. Anche a Natale

Qual è l'impatto della comunicazione sulla sostenibilità e la sovranità alimentare? Questa la domanda alla base della ricerca promossa da FOCSIV, in collaborazione con la IULM e l’Università degli studi di Palermo, di cui sono stati appena diffusi i primi risultati.
Effettuata su un campione di 216 partecipanti al Forum della società civile che si è svolto in questi giorni a Roma nell’ambito del Summit mondiale dell’alimentazione indetto dalla FAO, la ricerca sembra far emergere che il tema della sostenibilità ambientale e della sovranità alimentare non è sufficientemente comunicato e rileva una richiesta di una maggiore copertura da parte dei mezzi di comunicazione. Emerge infatti in maniera netta l’importante ruolo che la comunicazione ha nella promozione della sovranità alimentare giudicato elevato da più dell’80% del campione. A questo è da associarsi l’insufficiente e inadeguata comunicazione di tale tematica giudicata scarsa per oltre il 50% del campione rappresentativo di 67 paesi del mondo.

Per far luce - e quindi comunicare - il suo impegno nella difesa di un'autonomia alimentare in ogni Paese, ProgettoMondo Mlal quest'anno ha scelto di dedicare la campagna di Natale proprio al tema del diritto al cibo, con un calendario fotografico zeppo di dati, curiosità e ricette tipiche di 12 Paesi di America Latina e Africa, e biglietti di auguri incentrati sullo slogan “Per un Natale più Buono!”. Naturalmente, oltre a dare diffusione al tema della sovranità alimentare, la campagna è finalizzata anche a raccogliere fondi per i progetti specifici sul tema, che vedono impegnata l'associazione in particolare in America Latina (Haiti, Paraguay, Bolivia Guatemala).

“In un'era in cui la comunicazione è in grado di influenzare i comportamenti collettivi e di incidere sulla affermazione di idee e di principi, è fondamentale sostenere la richiesta di maggiore comunicazione sui temi della sostenibilità e della sovranità alimentare - dichiara Sergio Marelli, direttore generale di Volontari nel mondo FOCSIV - così come la validità di tutte quelle azioni tra cui campagne di sensibilizzazione, formazione che caratterizzano la nostra azione e quella di tutti i nostri volontari, che educano a stili di vita più sobri e sostenibili”.
Convinzione ritenuta elemento chiave anche dagli intervistati per la ricerca, che riconoscono nelle reti familiari e comunitarie un fondamentale spazio di apprendimento di comportamenti alimentari sostenibili: ambiti privilegiati su cui investire in attività di informazione e sensibilizzazione, nel rispetto delle culture e dei linguaggi di ciascun paese per permettere la creazione di strumenti di comunicazione adatta.

Il questionario è stato distribuito ai partecipanti al Forum tra cui delegati, osservatori e volontari di associazioni provenienti da tutto il mondo, e una importante differenziazione tra aree emerge dai primi risultati relativi all’auto percezione dei comportamenti regolarmente agiti nel proprio paese di origine. Se il comportamento percepito più diffuso in maniera trasversale dai rappresentanti dei diversi paesi è il consumo di alimenti stagionali e locali, così non è per il consumo di alimenti con imballaggio sostenibile, opzione per il 17,5% delle persone provenienti da paesi del “sud est asiatico e pacifico” e comportamento attribuito “raro” dal campione europeo (2%), da quello africano (2,7%)  e asiatico (2,3). “Distanze” geografiche anche per il dato che riguarda l’attenzione ai consumi energetici domestici tra cui quelli idrici, più evidenti nell’area asiatica (22,9%) e meno in quella europea (12,1).

I primi risultati della ricerca sono disponibili sul sito www.focsiv.it con la possibilità nei prossimi giorni di continuare a rispondere al questionario on line con cui si intende allargare il campione per un ulteriore ampliamento dell’indagine.

Tavola rotonda e nuovi film in concorso al Cinema Africano

Proseguono gli incontri dedicati alla nuova Africa, tema portante di questa XXIX edizione del Festival. L’aggettivo “new” si declina nelle più varie sfumature culturali, innovative e creative che si fanno sentire in Italia tramite le azioni della diaspora africana. Dopo aver affrontato aspetti più strettamente cinematografici nei giorni scorsi, l’appuntamento di oggi (alle 16 nella Sala Fondazione Cariverona, ex Chiesa di San Pietro in Monastero, in via Garibaldi 3) si concentra sul panorama economico-finanziario e mass-mediale. Il detto “cerca le soluzioni in te stesso” sembra trovare conferma nei molti imprenditori che hanno ideato soluzioni alternative o fondato aziende in grado di rispondere autonomamente alle istanze locali e globali.
Molti i temi “caldi” che preannunciano una vera e propria rivoluzione nel panorama della diaspora. Innanzitutto nel 2010 nascerà la prima banca etica della diaspora africana, con sede in Italia ma che diventerà il punto di riferimento per tutta Europa. Una scelta necessaria per limitare i forti tassi del costo di trasferimento del denaro dall’Europa all’Africa (fino al 20%).
L’occasione è utile per segnalare alcune iniziative di notevole successo nel panorama imprenditoriale nostrano, ma avviate da cittadini extracomunitari. Realtà ormai consolidate come Società Ghana Coop, che nasce dalla comunità degli immigrati ganesi di Modena nell’ambito dell’import-export di frutta tropicale e oggi vanta un fatturato dell’ordine di milioni di euro.
Un aspetto di grande interesse è capire come cambia l’informazione sull’Africa: sia quella che è svolta sul continente (dalle possibilità offerte dalle nuove tecnologie alla nascita di agenzie di stampa locali in grado di svincolarsi dalle fonti “tradizionali” come BBC e Reuters), sia quella che i protagonisti della diaspora svolgono nel nostro Paese (dall’apporto dei Comboniani, che hanno dato voce a molti giovani professionisti africani, alle redazioni coinvolte da sempre nei temi dell’immigrazione, come il Giornale il Tamburo e Asterisco Radio).
Ampio spazio sarà infine dato al dibattito sulla necessità di creare una rete di intellettuali africani in Italia, in grado di sviluppare proposte organiche che superino le singole iniziative delle piccole associazioni locali.
Partecipano: Thomas McCarthy (Ghana), imprenditore e Presidente Società Ghana Coop; Francis Nzepa (Camerun), Medico e presidente MCG SCARL (Banca Etica Diaspora africana); Faustin Akafack (Camerun), Capo redattore Giornale il Tamburo e direttore Asterisco Radio; Fortuna Ekutsu Mambulu (Congo), redattore Afriradio.it
Modera l’incontro il Prof. Esoh Elame (Camerun), SSIS/UNIVIRTUAL, Università Cà Foscari di Venezia.

Intanto nelle sale, la ricca scaletta odierna presenta tre nuovi documentari in concorso: Le tableau, in cui l’unica tela dipinta da un immigrato marocchino rappresenta il punto di partenza per risalire a ritroso nel passato; Le recueillement sul coraggio di un gruppo di donne del Burkina Faso e Djiko – Affaire d’eau, una riflessione sulla difficoltà di approvvigionamento di acqua nelle zone rurali del Mali. I documentari saranno proiettati alle 20.30 al Cinema Mazziano mentre, alla stessa ora allo Stimate il programma di oggi propone il corto Negritud, dedicato a un antico popolo in fuga; Nikebe, primo lungometraggio sulla realtà dell’immigrazione in Brianza; e la pellicola sulla “woman rénaissance”Nora, documentario sulla ballerina Nora Chipaumire, originaria dello Zimbabwe, impreziosito dalla colonna sonora del connazionale Thomas Mapfumo, una vera e propria leggenda della musica africana.

Ma la programmazione è tutt’altro che finita: chi avesse perso alcune delle pellicole già proiettate, oggi potrà godersi in replica Trapped Dream, Me, myself & I, Blind date, La bulle (alle 17.30 al Santa Teresa), U stisso sangu, Via Anelli (alle 17.30 al Mazziano), Buried Secrets, Il était une fois l’indipendence (alle 21 al Santa Teresa) e A season of a life, vincitore del Premio Festival di Verona assegnato durante la scorsa edizione dello Zanzibar International Film Festival e in programma alle 17.30 allo Stimate.

martedì 17 novembre 2009

Martedì 17: cinema africano e non solo

Un incontro ricco di sollecitazioni, tra gli appuntamenti collaterali al Festival di Cinema Africano: “New Africa & diaspora: tra Cinema e arte. La nuova Africa che si fa sentire attraverso la creatività di chi ha cercato il riscatto altrove”.Oggi, martedì 17 novembre, alle 17, nella Biblioteca Civica di via Cappello 43, raccontano le loro esperienze Laye Gaye, regista senegalese residente in Italia, vincitore del Premio “Officina Cinema Sud-Est” di Bologna, edizione 2008 con il cortometraggio Life in the city e Sabrina Morena, responsabile dell’Associazione Spaesati (Trieste) che da anni organizza eventi sul tema delle migrazioni.
Modera l’incontro Giancarlo Beltrame, giornalista, e docente di Semiologia del Cinema all’Università di Verona.

Il Festival compie quest’anno 29 anni e ha deciso di celebrare questa importante ricorrenza dedicando il tema dell’edizione 2009 alla New Africa, una sorta di rénaissance rappresentata da uomini e donne africane che in ogni settore della società sembrano avere un comune denominatore: quello di essere fieri del proprio continente, simbolo di speranza, cultura, intelligenza e vocazione all'innovazione.
Allo stesso tempo, in qualità di “nuovi italiani”, hanno anche la consapevolezza di poter far parte del nostro Paese, contribuendo alla sua crescita grazie alle proprie qualità e al ruolo che compete loro come protagonisti della diaspora africana in veste di artisti, scrittori, pensatori, intellettuali e businessmen. La tavola rotonda di martedì farà il punto su questa realtà dinamica e versatile.
Segue degustazione di prodotti tipici del Carso triestino.

Anche nelle sale, il festival propone un altro personaggio femminile protagonista della “woman renaissance” africana: si tratta di Aicha, al centro del film di Raja Amari Buried Secrets, in programma alle 17,30 al teatro Stimate, seguito da Il était une fois l’indipendence. Nel corso di una storia intimista di coabitazione forzata scopriamo a poco a poco la curiosità della ragazza nei confronti di una misteriosa coppia, uno sguardo su un mondo altro visto con gli occhi di una piccola, grande donna.
Con Trapped Dream di Ubaka Joseph Ugochukwu (alle 20.30 allo Stimate), una delle nuove voci del cinema delle Afriche formatosi nel polo produttivo nigeriano di Nollywood, una delle realtà più attive al mondo dopo Hollywood e Bollywood, affronteremo i dilemmi morali del protagonista Chike, diviso tra il sottobosco del narcotraffico e la relazione con la giovane Amy.
Due nuove opere si aggiungono alla competizione per il miglior corto: Blind Date di Shams Bhanji, inspirato al mito della creazione del popolo Baganda in Uganda, e La Bulle di Mamihasina Raminosoa, surreale tête-à-tête tra un uomo e un insetto intraprendente. Entrambi saranno proiettati allo Stimate dopo Trapped Dream e Me, myself & I.

Nella sezione documentari, la cronaca che ben conosciamo migra dagli schermi televisivi dei tg a quelli cinematografici: U Stisso Sangu di Francesco Di Martino e Sebastiano Adornò tratta infatti degli sbarchi delle carrette del mare sulle coste sudorientali della Sicilia, mentre Via Anelli di Marco Segato si concentra sulla vicenda del noto “ghetto” padovano, uno dei luoghi più immaginati ma meno conosciuti del nordest. I duce documentari potranno essere visionati al Mazziano a partire dalle 20.30.

Ma la programmazione è tutt’altro che finita: chi avesse perso alcune delle pellicole già proiettate, oggi potrà godersi in replica Melagwu, Mon Histoire papy, La jeune femme et l’instit, che, con una variazione di programma, saranno nella sala del Mazziano alle 17.30, invece che al Santa Teresa, dove invece sarà proiettato Sheherazade Tell me a Story seguito, alle 21, da Nothing but the truth e La residence Ylan Ylang.

E per non concludere la serata al termine delle proiezioni, da non perdere l’Afro Party alle 22.30 al Bar Camelot Irish Pub di Via Leoncino 7: serata dance africana con DJ Alix (afriradio.it).

lunedì 16 novembre 2009

Vertice Fao: la Fame nel mondo non si combatte così!

Grande delusione da parte delle organizzazioni della società civile e delle ONG riunite a Roma alla Città dell’Altra Economia per il Forum parallelelo al Vertice della FAO. “I 600 delegati di organizzazioni contadine, di agricoltori, pescatori, donne, giovani, popoli indigeni e ONG internazionali unanimemente considerano la dichiarazione finale del Vertice approvata per acclamazione nella plenaria di questa mattina uno strumento vuoto di ogni impegno concreto per affrontare con politiche e risorse adeguate lo scandalo del miliardo di persone che soffrono la fame” dice Sergio Marelli, Presidente dell’Associazione ONG Italiane (di cui fa parte anche ProgettoMondo Mlal) e Presidente dell’Advisory Group costituito in occasione del Forum.

“Il modello di sviluppo e le politiche agricolo-alimentari fin qui perseguito hanno fatto si che negli ultimi due anni il numero degli affamati crescesse di 200 milioni – sottolinea Marelli -. Il prezzo pagato per ottenere il voto favorevole di USA, Canada, Australia e degli altri paesi del G8 è troppo alto. Aver tolto nelle ultime fasi negoziali della Dichiarazione finale del Vertice FAO il riferimento temporale del 2025 per l’eliminazione totale della fame nel mondo, aver cancellato la necessità di stanziare 44 miliardi di dollari all’anno per il sostegno all’agricoltura come richiesto dal Direttore Generale della FAO Diouf fanno di questa dichiarazione un documento privo di ogni strumento concreto per rendere efficace la lotta alla fame nel mondo”.

L’assenza dei leader dei G8 a questo vertice anticipata con le dichiarazioni di ieri circa l’accordo raggiunto tra USA e Cina per sminuire i risultati del vertice di Copenaghen sui cambiamenti climatici, sono inoltre un chiaro messaggio di come i Paesi ricchi cerchino ancora di imporre la loro politica nei confronti dei Paesi poveri” aggiunge Marelli, per il quale invece “le politiche agricolo-alimentari e la gestione delle risorse per la loro implementazione non possono che essere competenza delle Agenzie specializzate delle Nazioni Unite, FAO e IFAD in testa, e non vanno consegnate alla Banca Mondiale come vorrebbero i G8. Riteniamo che assegnare il ruolo di policy maker alla Banca Mondiale significa riconsegnare all’istituzione che ha le maggiori responsabilità nell’aver causato l’attuale crisi alimentare mondiale. Il ruolo primario delle Nazioni Unite nella definizione delle politiche e nella governance mondiale, concetto anch’esso assente nella Dichiarazione finale del Vertice, è un attentato alla Sovranità Alimentare e alla autonomia delle scelte in materia di politica alimentare delle popolazioni e dei Governi dei Paesi poveri”.

Comunicato Stampa, 16 novembre 2009
Associazione ONG Italiane

Festival di Cinema Africano, il programma di lunedì 16 novembre

La settimana inizia con 4 nuove pellicole in competizione. Il lungometraggio Sheherazade, tell me a story in programma allo Stimate alle 20.30, ci trasporta in Cairo per presentarci un personaggio femminile intenso, indipendente e forte. Simbolo di una realtà in cui le donne diventano l'ago della bilancia in questioni fino a poco tempo fa esclusivamente di dominio maschile.

Anche i cortometraggi in concorso al cinema Mazziano dalle 20.30 toccano tematiche attuali. Melagwu si concentra su una vicenda familiare, mentre La Jeune femme et l'instit tocca il tema della follia e di come venga considerata in un piccolo villaggio del Marocco. Tra i due corti, verrà proiettato il mediometraggio Papy: mon histoire, che affronta il trauma dell'Aids e le ripercussioni della sieropositività sul contesto sociale.

Chi avesse perso alcune delle pellicole già proiettate, oggi pomeriggio, alle 17.30, potrà godersi in replica Mascarades e Waramutseho al Cinema S. Teresa; L'absense e Sellam & Demetan allo Stimate; Congo my foot e Mére-Bi al Mazziano. Alle 21 al Santa Teresa verrà invece proiettato Suwi.

Gli appuntamenti del festiva proseguono anche fuori dalle sale. Alle 18 appuntamento alla libreria Rinascita di Corso Porta Borsari, per la presentazione del volume Dal Congo in Italia come in un sogno, di Issiya Longo. Issiya, che sarà presente all'incontro, è nato a Kinshasa nel 1973 da padre e madre congolesi. Con la guerra civile arriva in Italia, prima a Milano dove si diploma in Grafica Pubblicitaria, e poi nella provincia di Vicenza, dove vive attualmente.

domenica 15 novembre 2009

La domenica del Festival: ricco calendario con i video di ProgettoMondo Mlal

Con un ricchissimo calendario e oltre 10 pellicole in programma (di cui 7 in gara), questa domenica si preannuncia una delle giornate più calde per tutte le sezioni in concorso del Festival di Cinema Africano.
Nella competizione lungometraggi sono protagonisti il Sudafrica post-apartheid in
Nothing but the truth, il trauma dell’integrazione e del rapporto con le proprie origini di L’absence e i segreti inconfessabili di A season of a life, Premio Festival Verona che la kermesse scaligera ha assegnato alla scorsa edizione dello Zanzibar International Film Festival. Le prime due proiezioni si svolgeranno allo Stimate alle 17.30 e alle 20.30, mentre “A season of a life”, sarà protagonista al Cinema Santa Teresa alla 21, anticipato dal cortometraggio Le cauchemare d’une gamine dedicato ai diritti dei bambini.

Lo stesso cortometraggio sarà proiettato anche alle 17.30, sempre al S. Teresa, insieme ai tre documentari di ProgettoMondo Mlal realizzati in Marocco sul tema dell'educazione (La scuola tra le nuvole) e su quello attuale e complesso della migrazione: Il futuro sospeso e Ghorba, entrambi afferenti alla sezione New africa e migrazioni. Quella di oggi sarà l'unica occasione di vedere i nostri lavori al festival in orario serale. Ma, per chi fosse interessato, lunedì mattina alle 9.30 “Il futuro sospeso” e “La scuola tra le nuvole” saranno proiettati allo Stimate alla presenza della regista Annamaria Gallone, insieme a un terzo lavoro girato in Burkina Faso, dal titolo “An Ka Here So” (I sentieri della Salute).
Inoltre, la mattina di venerdì 20 novembre verranno replicati i tre video sul Marocco alla presenza, questa volta, di un rappresentate della fondazione marocchina Zakoura Education che è partner di ProgettoMondo Mlal nella realizzazione dei vari programmi di cooperazione allo sviluppo.

Per quanto riguarda i cortometraggi in visione oggi, i titoli in programma sono davvero molti: da La residence Ylan Ylang di Hachimiya Ahamada a Sellam & Demetan di Mohamed Amin Benamraoui (rispettivamente il pomeriggio e la sera allo Stimate).

La storia della regina-guerriero del popolo Ashanti narrata in Warrior Queen, sarà proiettata alle 17.30 al cinema Mazziano, ad anticipare la serie TV L'equipe. Sempre al Mazziano la serata proseguirà con tre documentari in concorso. Alle 20.30 Congo my foot, che racconta le vicissitudini di una band congolese, e Mére-Bi di Ousmane William MBaye, dedicato alla madre, prima giornalista senegalese e militante per la causa dell’emancipazione delle donne. Alle 22.30 sarà la volta di Nos lieux interdits di Leila Kilani, dura analisi sulla pratica della tortura in Marocco.

sabato 14 novembre 2009

Festival di Cinema Africano: al via la competizione!

Oggi, sabato 14 novembre, primo giorno di competizione ufficiale al Cinema Africano di Verona, con tre film in concorso proiettati al Cinema Stimate.
Alle 17.30 Mascarades porterà il pubblico nel cuore di un villaggio algerino, alla scoperta delle reazioni di una piccola comunità sconvolta da un misterioso matrimonio annunciato. A seguire il cortometraggio Waramutseho (Buongiorno!), che tratta il rapporto tra le etnie hutu e tutzi attraverso l’amicizia di due ragazzi ruandesi messa a dura prova allo scoppio dei massacri vissuti a distanza tramite la televisione.
Alle 20.30 il cinema ospiterà invece il lungometraggio, sempre in concorso, Izulu Lami (Il cielo segreto), di Madoda Ncayiyana, che racconta le vicissitudini di due orfani nella violenza della città di Durban (in programma anche alle 21 al Teatro Karol Wojtyla di Santo Stefano di Zimella).
La kermesse riserva poi altri interessanti appuntamenti. Alle 17.30 il Cinema Mazziano proietta il lungometraggio fuori concorso Suwi, primo film della sezione Children Rights che il Festival ha espressamente dedicato ai diritti dei bambini. A questa sezione appartiene anche il documentario La scuola fra le nuvole, realizzato dalla regista Annamaria Gallone per raccontare le attività scolastiche, portate avanti da ProgettoMondo Mlal in Marocco (il video sarà proiettato domenica alle 17.30 al cinema Santa Teresa, insieme a “Il futuro sospeso” e “Ghorba” sui temi della migrazione).

Tornando a oggi, alle 20.30 l’appuntamento sarà al Mazziano con “L'equipe”, la serie televisiva più seguita del panorama francofono, che ci farà conoscere i problemi più sentiti dall'Africa di oggi attraverso la realtà del campo da calcio. Anticipata dal cortometraggio in prima nazionale “Warrior Queen” che narra il coraggio di una regina africana nelle lotte contro il dominio britannico intorno al 1900.
Al termine delle proiezioni, da non perdere l’Afro Party alle 22.30 al Bar Corto Maltese (Lungadige Porta Vittoria, 5b): serata dance africana con Dj Mac Zache (afriradio.it).

Ma le iniziative non finiscono. Sempre nella giornata di oggi, inizia infatti il percorso dedicato a docenti ed educatori, a cui è dedicato un corso di formazione ad hoc dal titolo “Seconde Generazioni a scuola”. Dalle 14,30 alle 18,30 nella Sala Elisabetta Lodi in via San Giovanni in Valle, i partecipanti avranno l'occasione di approfondire la realtà delle seconde generazioni, con nuovi spunti metodologici e didattici per strutturare il lavoro in classe.

La giornata di oggi ha dato il via anche alle proiezioni della mattina dedicate alle scuole. Con loro il prossimo appuntamento sarà lunedì 16 novembre alle 9.30 al Cinema Teatro Stimate, dove verranno proiettati tre documentari su diverse attività di ProgettoMondo Mlal, sia in Marocco che in Burkina Faso. Nel primo paese sono stati realizzati i video “La scuola fra le nuvole” e “Il futuro sospeso”. L'uno sulle attività dedicate dall'associazione allo sviluppo dell'alfabetizzazione e dell'istruzione in genere nella regione di Tadla Azilal. L'altro sul delicato e quanto mai attuale tema dell'emigrazione clandestina che caratterizza sempre la stessa regione, arroccata sulle montagne marocchine e lontana dal mare.
Dal Burkina, invece, arriva una preziosa testimonianza su un progetto dedicato al miglioramento delle condizioni sanitarie, in particolare delle donne e dei bambini che vivono nelle regioni regioni Hauts Bassins e Cascades: An Ka Here So (I sentieri della salute). I tre documentari sono stati girati dalla regista Annamaria Gallone, che sarà presente in sala per raccontare la sua esperienza in prima persona.

venerdì 13 novembre 2009

Festival di Cinema Africano: si inizia!

Lungometraggi, corti, documentari e serie tv per un totale di 45 produzioni in 6 sezioni. Oggi, venerdì 13 novembre, inizia la XXIX edizione del Festival di Cinema Africano, appuntamento sempre più atteso e seguito a Verona, promosso da Centro Missionario Diocesano, ProgettoMondo MLAL, Nigrizia Multimedia e CrescereInsieme Onlus.

Si parte già nel pomeriggio con l'inaugurazione, alle 18, della mostra Il tempo ritrovato. Forme e storia dell’arte africana nella Collezione Corsi, che potrà essere visitata fino al prossimo 20 giugno al Museo Africano di vicolo Pozzo, 1. I 160 oggetti esposti, appartenenti al collezionista Fabrizio Corsi, permetteranno ai visitatori di scoprire le più importanti testimonianze artistiche dell’Africa nera, una visione della scultura di carattere etnico-storico che ha come primo obiettivo quello di presentare la varietà delle forme nell’arte africana dei principali gruppi etnici. Per saperne di più www.museoafricano.org

Alle 20.30 riflettori puntati invece sul Sudafrica per il film di apertura della kermesse scaligera, dedicata quest'anno alla creatività e all’innovazione che caratterizzano la produzione culturale delle Afriche. Jerusalema, pellicola fuori concorso scritta e diretta da Ralph Ziman, ci porta nel cuore di un Paese sconvolto dalla rivoluzione, nel quale sopravvivono persone come il gangster Lucky Kunene, sorta di Robin Hood che vive la sua personale ascesa criminale nei quartieri di Johannesburg.

Il film sarà proiettato al Cinema Santa Teresa di via Molinara, 23 dove, a partire dalle 20, a presentare e animare la serata saranno Alix Ndembi (Congo) e Malice Omondi (Kenya) della radioweb Afriradio.it, con la partecipazione di Eugene Magina, ballerino professionista originario del Kenya e Tom Ozzy, musicista della Costa d’Avorio.

Per il programma completo del Festival www.cinemafricano.it

giovedì 12 novembre 2009

Al Job&Orienta, la geografia dal volto umano

Parlare di diritti umani ai più giovani attraverso un nuovo approccio alla geografia. Un'attività che ProgettoMondo Mlal solitamente affronta nelle scuole e che, quest'anno, porterà anche a Job&Orienta, la rassegna dedicata all'istruzione, all'informazione e all'orientamento al lavoro, che si svolgerà nella fiera di Verona dal 26 al 28 novembre.
A partecipare all'iniziativa saranno due classi: una seconda della Scuola Media Inferiore "Gandhi" di Verona e una terza della media inferiore dell'Istituto Comprensivo "Leonardo da Vinci" di Bussolengo (VR). Classi in cui l'associazione sta già affrontando il tema del diritto all'uguaglianza che, a Job&Orienta, terminerà con la costruzione di un grande puzzle della Carta Peters. Una carta che nasce da un unico principio fondamentale: l’uguaglianza di ogni essere umano a partire dal luogo in cui vive. E che fornisce un approccio diverso alla geografia, intesa come disciplina che racconta e fornisce conoscenze sulle persone che abitano il pianeta. La “geografia dal volto umano”, strumento interculturale di conoscenza e di educazione ai diritti umani.

L'occasione - che porterà ProgettoMondo Mlal in fiera giovedì 26 novembre – arriva dalla Regione Veneto che, nel Decennale della Legge Regionale n. 55/1999, intende valorizzare il lavoro svolto dalle Associazioni sul territorio veneto, e in particolare nelle scuole, grazie anche al contributo della Regione.
ProgettoMondo Mlal sarà presente tra le 13.30 e le 16.30 all'interno del padiglione dedicato alla Cooperazione allo Sviluppo, alla promozione della Pace e dei Diritti Umani, alle Pari Opportunità, e nello specifico nello stand all'assessorato ai diritti umani e pari opportunità della Regione Veneto.

Naturalmente la presenza dell'associazione al Job&Orienta potrà essere anche sfruttata da operatori, insegnanti o singoli genitori che siano interessati a conoscere più da vicino le attività didattiche che, da anni, vedono ProgettoMondo Mlal impegnato nel mondo dell'educazione e della scuola sia a livello locale che in alcuni paesi europei.

mercoledì 11 novembre 2009

La Bolivia di Evo Morales in un incontro a Bassano

Lunedì 16 novembre, Maria Barbara Giavarini, esponente del Mas (Movimiento hacia el socialismo) sarà a Bassano del Grappa per un incontro dibattito sull'attuale situazione socio/politica nella Bolivia di Evo Morales.
Maria Barbara è figlia di Riccardo Giavarini, nostro cooperante da 25 anni in Bolivia e attuale capoprogetto di Qalauma - Giovani Trasgressori, finalizzato a reintegrare nella società adolescenti emarginati.
Così giovane, Maria Barbara ha già collaborato con il Governo di Evo Morales come responsabile del Dipartimento per la ricerca e l'analisi dei conflitti sociali e, durante la serata organizzata da Rifondazione Comunista di Bassano, avrà modo di raccontare la sua approfondita conoscenza del Paese.

L'incontro si svolgerà in Sala Angarano in via Sabbionara, 1 alle 20.30, con la proiezione iniziale di un video che illustra il percorso politico di Evo Morales, dal sindacalismo di base alla presidenza della Bolivia.

A introdurre la serata sarà Maurizio Radin, nostro aderente e volontario storico, oltre che fondatore dell'associazione "Loma Santa" di Vicenza che il 21 novembre sarà in festa dalle 19.30 nella sala del patronato di San Giuseppe per una cena e le ultime novità.
Radin, tra l'altro, è appena rientrato dalla Bolivia, dove ha accompagnato un gruppo di giovani vicentini a visitare i nostri progetti di cooperazione nel Paese.

martedì 10 novembre 2009

Commendatore Mlal in Nicaragua

Con decreto del Capo dello Stato, lo scorso 27 gennaio, il nostro cooperante Pierangelo Rocco, bresciano di origine ma nicaraguense per cuore, testa e piedi, è diventato Commendatore dell'Ordine della Stella della Solidarietà.
In Nicaragua da almeno vent’anni, Pierangelo al momento è capoprogetto di “Salinas Cresce”, il programma di ProgettoMondo Mlal nato per promuovere lo sviluppo umano, sociale, ambientale ed economico in 12 comunità di Salinas Grandes, narrato anche nel video qui sotto.

L’onorificenza di cui, dall‘800 ad oggi, sono stati insigniti 4.315 italiani all’estero, vuole essere “una ricompensa per aver contribuito in modo speciale alla ricostruzione dell'Italia nel primo dopoguerra”.
Al nostro Pierangelo verrà consegnata il 20 novembre nell’Ambasciata italiana a Managua.

lunedì 9 novembre 2009

La strada delle bambine. Se ne parla a Piacenza

I diritti dei minori contro tratta e prostituzione. Questo il tema dell'incontro che si svolgerà giovedì 12 novembre a Piacenza, nel Centro Spazio di via Manzoni 21.

La serata, con inizio alle 21, offrirà l'occasione di approfondire il tema della prostituzione minorile, affrontato a Rio de Janeiro da ProgettoMondo Mlal, con il programma “La strada delle Bambine”.
Ma a Rio ProgettoMondo non è solo. Ecco allora che la serata del 12 darà voce alla testimonianza diretta di due protagoniste della lotta al traffico di esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione minorile: Rosimere De Souza e Graziela Contessoto-Sereno, entrambe di Projecto Legal, partner di ProgettoMondo e una delle associazioni più attive nell’ambito della denuncia e dell’assistenza legale nella grande periferia di Rio de Janeiro.
A presentarle la nostra vicepresidente, Ivana Borsotto, e Danila Pancotti di ProgettoMondo Mlal Piacenza.

Per saperne di più www.progettomondomlal.org

venerdì 6 novembre 2009

Insieme per un Natale più Buono!

Il numero degli affamati nel mondo è aumentato del 9% rispetto all'anno scorso, il livello più alto dal 1970. Secondo i dati Fao di quest'anno un sesto dell'intera popolazione mondiale è malnutrita o soffre la fame, pari a 1,2 miliardi di persone, di cui 53 milioni in America Latina e Caraibi, 42 milioni nel Vicino Oriente e Nord Africa e ben 265 milioni nell'Africa sub-sahariana.
Per questo ProgettoMondo Mlal ha scelto di dedicare la campagna natalizia di quest'anno al tema del diritto al cibo. Per tendere una mano a chi non ha accesso sufficiente agli alimenti necessari per vivere. E ha voluto farlo in maniera semplice, aprendo una finestra su realtà diverse dalla nostra.
Oltre a un calendario fotografico zeppo di dati, curiosità e ricette tipiche di 12 Paesi di America Latina e Africa, l'associazione ha realizzato nuovi simpatici biglietti di auguri illustrati da una disegnatrice.


Lo slogan è “Per un Natale più Buono”, perché con il biglietto solidale le nostre tavole si possano arricchire di nuovi amici e sapori e il nostro gesto possa garantire un piatto sicuro alle popolazioni del Sud del Mondo. Acquistandoli sarà infatti possibile mandare i propri auguri ad amici e parenti e, nel contempo, sostenere il diritto all’alimentazione in uno dei Paesi in cui opera l'associazione.

Nel corso dell'ultimo decennio il numero delle persone sottonutrite è aumentato in modo lento ma costante. E questo aumento, che si è verificato anche nei periodi di sviluppo, mostra la debolezza del sistema mondiale di controllo della sicurezza alimentare.
Ma forse, insieme a voi, il Natale sarà per tutti un po' più Buono.

I nostri progetti sulla sicurezza alimentare:
PIATTO DI SICUREZZA (Haiti - Repubblica Dominicana) per garantire la sicurezza
alimentare e promuovere una produzione agricola equa e sostenibile.
TERRA E SVILUPPO (Paraguay) per aumentare e migliorare le capacità produttive delle
piccole realtà rurali contadine colpite dalla siccità e dall’assenza di pianificazione e gestione
integrata.
EMERGENZA ALIMENTARE (Guatemala) per ridurre la denutrizione cronica e promuovere la sovranità alimentare delle comunità Mam

Con l'acquisto del biglietto sarà inoltre possibile sostenere altri progetti dell'associazione nei vari paesi del sud del mondo (in particolare in Marocco, Perù e Brasile).

Per maggiori informazioni sui nostri progetti e per l'acquisto dei biglietti scrivere a sostegno@mlal.org o telefonare allo 045-8102105.

Il prezzo di un singolo biglietto è di 3 €
10 biglietti a 28 €
50 a 135 €
100 a 250 €
oltre 200.....2 € l’uno!

E per il calendario ... offerta libera!

mercoledì 4 novembre 2009

Sicurezza Alimentare: FAO e movimenti sociali ne parlano a Roma

Chi decide sul cibo e sull’agricoltura, e dove vengono prese le decisioni? Chi controlla le risorse di produzione del cibo? Come viene prodotto il cibo? Chi ha accesso al cibo e chi ne ha bisogno?
Queste le quattro domande che saranno al centro delle discussioni che si terranno a Roma in occasione del Forum dei movimenti sociali, delle ONG e delle OSC (Organizzazioni Società Civile). Il Forum, in programma dal 13 al 17 novembre a Roma nella Città dell’Altra Economia (CAE – Ex mattatoio), coinvolgerà coltivatori, popolazioni indigene, giovani agricoltori, donne e altre organizzazioni sociali, e si svolgerà in parallelo con il Vertice Mondiale sulla Sicurezza Alimentare convocato dal Consiglio della FAO tra il 16 e il 18 novembre.

Per coordinare i lavori del Forum è stato costituito dalle stesse organizzazione partecipanti un Comitato direttivo internazionale del Forum (International Steering Committee of the Forum – ISC). Il Comitato è composto da rappresentanti delle due più grandi organizzazioni mondiali di agricoltori, delle tre organizzazioni regionali di agricoltori, dei due principali forum globali di pescatori e allevatori, delle organizzazioni di popoli indigeni, dei lavoratori del settore agricolo e alimentare, delle organizzazioni ambientaliste, delle ONG internazionali, delle reti agro-ecologiche, del gruppo delle ONG internazionali in relazione formale con la FAO, dal segretariato dell’International Planning Committee on Food Sovereignty e dal Comitato italiano per la sovranità alimentare che ospita il Forum. Il direttore generale della FAO, Jacques Diouf, ha nominato Presidente dell’International Steering Committee Sergio Marelli, già presidente del Comitato Italiano per la sovranità alimentare e presidente della Focsiv Volontari nel Mondo, federazione a cui aderisce anche ProgettoMondo Mlal.

lunedì 2 novembre 2009

Brasile: bambine offrono sesso per scarpe, vestiti e cellulari

Secondo una recente ricerca realizzata in Brasile sul profilo di bambine e adolescenti vittime di sfruttamento sessuale, il 65% di loro usa il denaro ricevuto in cambio di sesso per comprare oggetti come cellulari, scarpe o vestiti alla moda. Inoltre, ogni dieci bambine, tre hanno dichiarato di vendere il proprio corpo perché dipendenti da droga. Il valore medio ricevuto per ogni relazione sessuale varia da circa R$ 37 a R$ 10.
Questi risultati sono stati presentati dall'istituto WCF-Brasil (Childhood), un’entità internazionale che lotta contro lo sfruttamento infantile. Alcune istituzioni specializzate in violenza contro i minori hanno eseguito la ricerca con l’appoggio di psicologi, studiando 66 casi contro bambine e 3 casi di bambini dai 10 ai 17 anni.

Il coordinatore dello studio e psicologo dell’Università Federale di Sergipe Elder Cerqueira Santos, ha dichiarato che "la ricerca, diversamente da quello che si immagina, dimostra che non si tratta di bambine in situazione di miseria assoluta, al punto da avere relazioni sessuale in cambio di cibo. La motivazione principale sono invece i beni di consumo”. Questa situazione esiste in tutti gli otto Stati in cui si è svolta la ricerca: Parà, Sergipe, Rio Grande do Norte, Piauí, Bahia, São Paulo, Mato Grosso e Rio Grande do Sul.
Un altro dato che compone il quadro di sfruttamento è l'uso di sostanze chimiche. Gli indici di uso tra le ragazze accompagnate dai ricercatori sono più alti dei padroni di consumo della popolazione della stessa età (4%): ben l´88% afferma di usare alcool e il 36% marijuana.
Più della metà delle bambine coinvolte nel mercato dello sfruttamento sessuale infantile (52%), ha affermato che avere relazioni sessuali in cambio di soldi è stata una possibilità “presentata” da amiche. Solo il 38% ha citato lo sfruttatore come una persona al di fuori del gruppo di amicizie e l’ 88% ha una famiglia anche se destrutturata.
Fonte delle notizie: giornale “O Estado de S. Paulo

FRANCESCA MENEGON, cooperante ProgettoMondo Mlal in Brasile per il progetto "La strada delle bambine"