venerdì 27 gennaio 2012

Servizio civile, si parte

Sul sito dell’UNSC è stato ufficializzato il ripristino degli avvii al servizio, come previsto da programma prima della sospensione per la sentenza di Milano.
Questo vuol dire che anche i 14 ragazzi selezionati da ProgettoMondo Mlal dal 1° febbraio saranno ufficialmente in servizio.
Per motivi organizzativi i corsi di formazione a cura della Focsiv che dovranno seguire – nel nostro caso a Padova - sono stati posticipati al 6 febbraio per cui la formazione generale sarà nella settimana dal 6 al 12 febbraio.
Nei giorni immediatamente successivi saranno nella nostra sede per la formazione specifica per essere poi pronti a partire per i 5 paesi di Africa e America Latina in cui li attendono i progetti della nostra organizzazione.

giovedì 26 gennaio 2012

A rischio presente e futuro del servizio civile nazionale

La sentenza del giudice di Milano a favore del ricorso presentato dal giovane pakistano Syed Shahzad Tamwir, ha imposto all’UNSC la sospensione delle partenze a partire dal 1 febbraio 2012; i ripetuti tagli al finanziamento del servizio civile dal 2008 ad oggi hanno di fatto ridotto al lumicino la possibilità di continuare a far esistere questo prezioso istituto della Repubblica Italiana che contribuisce alla difesa della Patria ed alla promozione della pace.
Partecipiamo alle diverse azioni di mobilitazione di tutti coloro che credono nel servizio civile e, in forme diverse, gli enti della CNESC si stanno attivando ad esempio offrendo ai giovani la possibilità di utilizzare le proprie sedi per incontrarsi, discutere ed organizzarsi o dando loro la possibilità di iniziare a partecipare, volontariamente, alle attività realizzate dall’ente.
Chiediamo che si faccia tutto il possibile per sbloccare la situazione in via prioritaria avviando un percorso politico parlamentare che affronti il problema della partecipazione dei giovani immigrati all’esperienza del servizio civile nazionale oppure accelerando, per quanto possibile, la risoluzione per via giudiziaria del problema. Chiediamo che siano garantiti i diritti di tutti, dei giovani che hanno partecipato al bando e dei tanti giovani immigrati che come Syed vogliono crescere come cittadini.
Ma per dare un futuro al servizio civile nazionale, per evitare che questi siano gli ultimi giovani a cui la Repubblica Italiana dà la possibilità di fare l’esperienza del servizio civile occorre lavorare per garantire il rifinanziamento e la riforma del servizio civile.
Auspichiamo che Governo, Regioni, ed Enti possano in questi primi mesi del 2012 lavorare per garantire un futuro certo per il servizio civile, per sostenere, così come dichiarano Rappresentati dei giovani in servizio civile, “la voglia di mettersi in gioco che spinge, ogni anno, migliaia di giovani a presentare domanda; l’opportunità di un momento di crescita personale anche e soprattutto come cittadini attivi per migliorare in ogni settore il nostro Paese”.

Comunicato stampa della CNESC (Conferenza nazionale enti per il servizio civile)

mercoledì 25 gennaio 2012

Servizio civile, verso una soluzione

Una buona notizia per i giovani pronti a partire per un anno di servizio civile all'estero. Dopo la situazione di stallo dei giorni passati, Asgi, Avvocati per niente e Syed, il giovane pakistano che ha vinto la causa di discriminazione contro il governo, presenteranno domani alla Corte d’appello di Milano per chiedere consensualmente "la sospensione provvisoria – sino alla pronuncia definitiva - degli effetti dell’ordinanza per la sola parte riguardante il bando in corso, fermi restando gli effetti della stessa nella parte in cui accerta il carattere discriminatorio della esclusione degli stranieri".
Una solouzione che loro stessi definiscono rapida per "sbloccare il servizio civile, superare l’esclusione degli stranieri e garantire l’uguaglianza".
Una notizia che solleverà gli animi dei 18mila ragazzi già selezionati e pronti a partire, tra cui i 14 giovani destinati a raggiungere 5 paesi del Sud del mondo tra America Latina e Africa per inserirsi nei programmi di cooperazione allo sviluppo di ProgettoMondo Mlal.
Nei giorni passati la mobilitazione è stata collettiva e ha portato i giovani a organizzare una manifestazione, indetta per il primo febbraio, contro il blocco delle partenze del servizio civile.
Anche dai 14 nomi selezionati da ProgettoMondo Mlal il tam tam perché la situazione venissse sbloccata è partito all'istante, con mail, petizioni e la stesura di una lettera da inviare al ministro Andrea Riccardi per chiedere che venisse loro riconosciutaa la possibilità di "iniziare regolarmente il Servizio Civile per l’anno 2012 da Febbraio 2012 e che, dal prossimo anno con le adeguate tempistiche, venga data la possibilità a tutti i giovani, italiani e stranieri, di poter partecipare al bando per il Servizio Civile".
Per saperne di più, clicca qui

venerdì 20 gennaio 2012

Cooperazione italiana: indispensabile un Ministro per il rilancio

Si è svolto il 20 gennaio a Roma l’incontro della delegazione dell’Associazione delle ONG Italiane con il Ministro della Cooperazione e dell’Integrazione Andrea Riccardi. Nel corso dell’incontro, i rappresentanti dell’Associazione delle ONG italiane (AOI) hanno espresso il loro forte apprezzamento per la scelta fatta dal governo Monti di istituire un Ministro della Cooperazione - come accade nella maggior parte dei paesi avanzati - nominando una persona di grande valore e dimostrata sensibilità come il Prof. Riccardi.
“Si tratta di un segnale di discontinuità politica e istituzionale, fortemente innovativo che auspichiamo possa essere di carattere permanente”, dichiara Francesco Petrelli, presidente dell’AOI. “Oggi, nel mondo in costante e rapida trasformazione, la cooperazione internazionale non è solo parte integrante della politica estera, ma deve essere uno strumento essenziale di tutta la strategia internazionale dell’Italia, in termini di coerenza, coordinamento ed efficacia delle politiche, per ridare ruolo e credibilità al nostro Paese. Solo così si potrà rispondere positivamente al momento di fortissima crisi della cooperazione italiana, sia sul piano delle risorse - in seguito ai tagli di bilancio di circa l’88% avvenuti tra il 2008 e il 2011 - che di strategie e prospettive”.
Al tempo stesso l’Associazione delle Ong ha auspicato che vengano sciolti presto alcuni nodi attraverso i più appropriati strumenti di carattere legislativo. A partire dal conferimento di deleghe, poteri e strumenti che mettano in condizione il Ministro di agire efficacemente. In assenza di questi atti tutto rischia di esser vanificato.
Non possiamo permetterci un Ministro della “cultura della cooperazione”, ma dobbiamo contare su un Ministro che abbia un ruolo definito e risorse adeguate per produrre fatti e azioni che a loro volta producano politiche. “L’istituzione del Ministro della cooperazione è una grande occasione che l’Italia che non può perdere, tornando alla situazione precedente. Tutti, ciascuno per la sua parte e con il sui ruolo: Ong, governo, forze politiche, debbono dare il loro contributo”, sostiene Petrelli.
Nel corso dell’incontro l’AOI ha avanzato alcune proposte per realizzare quest’obiettivo. In primis, la costituzione di un Tavolo interistituzionale di coordinamento per garantire la coerenza delle politiche, in stretta collaborazione e coordinamento con gli altri dicasteri del quale il Ministro della Cooperazione potrebbe costituire il riferimento; in secondo luogo, la creazione nell’ambito del Tavolo interistituzionale di un tavolo di dialogo strutturato con la pluralità degli attori, sociali e istituzionali ( associazioni, Ong, autorità locali, imprese, università ecc.). E’ altresì necessaria la convocazione nei prossimi mesi di una “Convenzione per il rilancio della cooperazione italiana”, con la partecipazione attiva di tutti gli attori, con lo scopo di proporre nuovi indirizzi per arrivare alla riforma della cooperazione e a una nuova legge. Infine, anche tenendo in conto la difficilissima crisi economica, è indispensabile un’inversione di tendenza rispetto al “punto zero” toccato dalla cooperazione italiana, per farla ripartire con nuove risorse finanziarie e umane.

giovedì 19 gennaio 2012

Servizio Civile. La Focsiv chiede il ritiro del ricorso

In una lettera aperta indirizzata al Presidente dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione Lorenzo Trucco, al Presidente di Avvocati per niente onlus Alberto Guariso, e agli avvocati Neri e Consoli, FOCSIV chiede “accoratamente di voler ritirare il ricorso presentato dal giovane pakistano residente in Italia da 15 anni, ritenendo questo atto l’unica via percorribile per sbloccare in tempi celeri gli avvii al servizio e consentire ai 18.000 giovani già sul piede di partenza di dare concretezza ai progetti da essi risposti nell’anno di servizio civile volontario”.

Per scaricare il testo integrale della lettera (clicca qui)

Mozambico. Timbri, verifiche e un libretto per circolare in bici

Con l’avvio del ristorante Prato Feliz del programma “Vita Dentro”, Progettomondo Mlal aveva comprato alcune biciclette, nel tempo accatastate in un angolo perché non funzionanti. Pensando di dare una ripulita, ho espresso l’intenzione di buttare via tutto, ma Elvis, uno dei beneficiari del progetto avviato per migliorare le condizioni di vita dei reclusi della Provincia di Nampula, mi dice che in Mozambico non si butta via niente: comprando pochi pezzi di ricambio, la bici tornerà perfettamente in grado di funzionare.
Lui non ha soldi, ma stabiliamo che gli vengano anticipati dal Progetto, a cui lui restituirà la somma scontandola dal suo salario, costituito da una borsa di inserimento lavorativo. Troviamo l’accordo e, senza perdere altro tempo, si carica in spalla i rottami della bici e va a cercare un meccanico.
Torna dopo qualche ora, mi dice quanti soldi occorrono e andiamo a comprare i pezzi necessari in una “loje” dove si vende di tutto. Trovati quasi subito, li porta dal meccanico e torniamo al ristorante.
Non so bene come sia stato possibile, visto lo stato in cui era ridotta la bici, ma la mattina dopo si presenta trionfante pedalando e volteggiando tutto impettito e con un sorriso che sembrava raddoppiargli i denti, sul luogo di lavoro. Passata l’euforia generale,si presenta subito un problema.
In Mozambico le biciclette devono avere una sorta di libretto, più o meno come i ciclomotori, che ne dimostri la proprietà, e che chi conduce la bici deve avere con sé, altrimenti se fermato dagli agenti di polizia può essere arrestato per furto, anche se generalmente poi tutto si riduce a pagare un “refresco”, una piccola mazzetta agli agenti che ti lasciano poi andare.
Ovviamente il libretto di questa bici si è perso, e bisogna fare una nuova immatricolazione, per la quale serve la fattura d’acquisto intestata a Progettomondo Mlal dal precedente capoprogetto, conservata nell’archivio dell’ufficio dell’Ong. Passa un giorno e dopo avere scartabellato tutto il possibile in un mare di scartoffie, la si trova. Con questa, Elvis e io ci rechiamo all’ufficio del registro comunale per l’immatricolazione. In questo ufficio,di fianco al mercato generale della frutta e verdura, in un’atmosfera quasi surreale, in una sala enorme piena di scrivanie e tavoli ridotti in uno stato pietoso, ci sono un uomo di mezza età seduto a un tavolo in mezzo alla sala, e un’enorme signora semiaddormentata che, dopo vari e ripetuti richiami, ci chiede cosa vogliamo. “Devo immatricolare una bici, cosa devo fare?” rispondo io. E la signora mi tende automaticamente una mano e mi dice “cinquanta meticais”. Per un momento rimango sconcertato, non capisco bene se è una mendicante o una specie di portiera incaricata di indirizzare le persone interessate. Sono le dieci di mattina. Non capendo,chiedo ad Elvis di parlare lui, e questa volta in lingua emacua si parlano loro due a lungo,e poi mi traduce. I cinquanta meticais servono a comprare il modulo che serve per fare la domanda. Allora pago,e solo dopo aver intascato il denaro la signora con molta fatica, e con molta calma, si insinua con la sua mole in uno spazio tra il tavolo e il muro scostando la sedia semi sgangherata, e da un cassetto tira fuori una fotocopia di un modulo. Nessuno sa spiegare bene perché queste fotocopie si paghino…
Comunque ce ne andiamo e, tornati al ristorante, compiliamo il modulo: marca della bici, data di acquisto e qualche altra formalità. La mattina seguente ci ripresentiamo all’ufficio preposto con la bici al seguito, perché deve essere esaminata dall’accertatore comunale incaricato e, consegnato il modulo alla signora, attendiamo che ritorni dopo una mezz’ora per dirci che non abbiamo pagato la tassa comunale dovuta. Chiedo perché non ce lo ha detto il giorno prima che c’era una tassa da pagare, e semplicemente risponde che noi non lo avevamo chiesto. Chiedo quanto costa e dove farla. Non lo sa. Va allora dal signore che è seduto in mezzo alla sala, che sembra non si sia mosso dal giorno prima, e dopo aver confabulato per qualche momento con lui ritorna con un pezzo di carta, con scritto il codice della banca.
Con una certa rassegnazione ci rechiamo a questa banca, dove Elvis si rifiuta di entrare. Ha “medo”, una sensazione che si può collocare tra la vergogna e la paura, e allora ci vado io in banca. Spiego che devo pagare la tassa sulla bici, che mi hanno dato quel foglio con il numero del conto. Con uno sguardo di compassione da parte dell’impiegata di banca che non capisce perché sia un bianco a occuparsi di queste quisquilie, pago ben trecentocinquanta meticais di tassa. Notare che il costo di una bicicletta oscilla tra i millecinquecento e i duemila meticais, a cui già si devono aggiungere i cinquanta dell’acquisto del modulo.
La mattina dopo non ho proprio voglia di tornare al registro e mando Elvis da solo, tanto ormai ha tutto, deve solo aspettare l’accertatore. Mera illusione! Dopo un’ora Elvis torna dicendo che sul modulo manca la firma del responsabile del progetto. E va bene, meglio non arrabbiarsi.
Alle dieci dell’indomani ci presentiamo al registro con il modulo firmato. La solita signora, molto tranquillamente, si avvia un’altra volta verso il cortile riuscendone quasi subito dicendo che manca sul documento il timbro dell’ufficio. Sto cominciando veramente ad arrabbiarmi, ma ancora mi trattengo,e spedisco Elvis di corsa in ufficio a far mettere il timbro di ProgettoMondo Mlal su quello stramaledetto foglio. Gli dico di fare in fretta mentre io lo aspetto là. In effetti, ritorna dopo un quarto d’ora, ma nel frattempo sono arrivati due o tre utenti, e dobbiamo attendere. Arrivato il nostro turno, consegniamo il foglio, esattamente come prima la signora esce, torna, e ci comunica che il timbro del progetto doveva essere messo in alto a sinistra sul foglio e non in basso. Quindi il documento è da rifare. Questa volta esplodo. Non mi trattengo più. Comincio a gridare in italiano, in portoghese, e quelle poche frasi di inglese francese e russo che conosco.
La signora in questione, con un tipico atteggiamento macua, si siede e abbassa la testa, come se in questo modo non fosse presente, l’altro signore a cui cerco di rivolgermi alza lo sguardo ripiomba nel suo lavoro come se neanche esistessi, nel frattempo le altre persone presenti sono uscite ed Elvis è scomparso.
All’interno del cortile vedo decine di bici e di ciclomotori accatastati,e due persone con dei registri in mano. Dopo un bel po’ arriva un accertatore per esaminare la bici e il documento va bene, ha addirittura due timbri, che sembrano essere il massimo per un documento legale. Tutto è diventato normale,forse perché nel mio sbraitare ho parlato di denunce, forse perché Elvis ha detto che ProgettoMondo Mlal lavora con le carceri e con la giustizia, ma tutto è a posto. Non ci sono problemi. La bici però, che nel frattempo Elvis non ha mollato un attimo, può essere esaminata solo nel pomeriggio. Ma Elvis non si fida, la bici può tornare con noi al ristorante, portata rigorosamente a mano e non pedalando, e Elvis torna alle due in punto per l’accertamento.
Al ristorante Elvis (che è anche attore nella compagnia teatrale del carcere) racconta la discussione e mima la mia rabbia mettendo tutti di buonumore, come se fosse stata raccontata una barzelletta. Poi candidamente mi dicono che avrei dovuto pagare il “refresco” e che, con due o trecento meticais, tutto si sarebbe risolto più rapidamente. Nel pomeriggio, finalmente, Elvis, con il suo raggiante sorriso,torna pedalando,e con il mano il famoso documento firmato. La bici ha di nuovo un libretto, ora si può andare a fare la spesa senza problemi.

Gianfranco Toldo,
volontario ProgettoMondo Mlal in Mozambico

mercoledì 18 gennaio 2012

Partenze del Servizio Civile sospese. La preoccupazione della Focsiv

In merito alle notizie sulla sospensione degli avvii al servizio civile previsti ai sensi del bando 2011, FOCSIV esprime grande preoccupazione in merito all'incertezza che colpisce i 230 giovani selezionati dagli Organismi federati, alla vigilia della loro partenza.

I nominativi selezionati da ProgettoMondo Mlal sono in tutto 14, destinati a raggiungere 5 paesi del Sud del mondo tra America Latina e Africa.
L’età media si aggira tra i 25 e i 26 anni e le città di provenienza sono spalmate su tutte le regioni italiane. Veronesi, vicentini, bergamaschi e aostani, ma anche romani, salernitani e palermitani, sono tutti pronti a mettere in valigia l’indispensabile per raggiungere Nicaragua, Perù, Bolivia, Marocco o Mozambico e svolgere mansioni diverse in situazioni caratterizzate ciascuna da una diversa peculiarità. Ma adesso si resta in attesa di nuova comunicazione da parte dell'Ufficio Nazionale Servizio Civile.

"Condividiamo la richiesta del giovane pakistano, per altro in linea con quanto da anni chiediamo al Servizio civile nazionale e alla cooperazione allo sviluppo, ovvero di aprire le esperienze di volontariato agli stranieri regolarmente residenti nel nostro Paese – dice Sergio Marelli, Segretario generale FOCSIV -. Tuttavia, la sentenza secondo la quale si dovrebbe reindire il bando di fatto interpretata dall'Ufficio nazionale per il Servizio civile come sospensione delle partenze, richiede una presa di posizione del Ministro Andrea Riccardi, in virtù della delega assegnatagli sul Servizio civile. Soprattutto chiediamo che il Ministro intervenga immediatamente per garantire le partenze nei tempi previsti dal bando vigente e accolga la sostanza del ricorso del giovane cittadino straniero residente in Italia trasformando questa vicenda in una occasione per dare finalmente l'opportunità di fare esperienza di volontariato con il Servizio civile e la cooperazione allo sviluppo agli stranieri regolarmente residenti in Italia".

martedì 17 gennaio 2012

Nicaragua. L’impegno per i giovani di Chinandega raddoppia

Pochi giorni prima della conclusione del progetto Futuro Giovane, abbiamo ricevuto un´ottima notizia: l´Unione Europea vuole dare continuità al nostro impegno, finanziando così anche una seconda fase del Progetto per i prossimi due anni, focalizzata soprattutto sulle attività educative.
Questo risultato va senz’altro a premiare il nostro lavoro ed è la dimostrazione della qualità della collaborazione costruita tra ProgettoMondo Mlal e i nostri soci, il Municipio di Chinandega e l´ONG locale ASJUSA (Associazione Uniti Siamo un´Alternativa) e dell’intero lavoro fatto sul territorio in questi anni.
Conferma, inoltre, anche la bontà della nostra visione di cooperazione: uno scambio che rafforza reciprocamente chi lo effettua, e che può portare a buone pratiche e a creare le condizioni per la sostenibilità delle attività e dei risultati ottenuti.
Dall’agosto del 2008 ad oggi ProgettoMondo Mlal ha formato oltre 300 giovani nicaraguensi tra i 18 e i 29 anni. “Scintille di sviluppo”, che hanno partecipato a corsi di formazione imprenditoriale per coronare il sogno di diventare falegnami, allevatori, barbieri, oppure stiliste o piccole artigiane.
Il nuovo Progetto che sta per partire potrà contare su ciò che è stato costruito finora, in particolare su un Centro Municipale di Servizi Giovanili per l´Impiego e l´Imprenditorialità, sul Fondo Sociale per il micro-finanziamento dei giovani imprenditori, sulla Rete di istituzioni pubbliche e private che creano sinergie per sostenere i giovani nella ricerca di lavoro o nello sviluppo di un´impresa efficiente e capace di migliorare la qualità di vita delle famiglie e delle comunità coinvolte.
Innanzitutto verrà rafforzata la rete inter-istituzionale, cosicché le attività dei suoi componenti si integrino sempre di più.
Si tenterà quindi un salto di qualità: ai corsi attuali per la creazione di imprese che si svolgono con il Centro Municipale e i suoi gruppi, si aggiungeranno moduli accademici all´interno di Università che condividono la nostra visione.
Durante l´ultimo anno di corso potranno scegliere di lavorare su un business plan e metterlo in pratica anche grazie a un micro-finanziamento, se necessario, da parte del Fondo Sociale istituito dal progetto, in modo da facilitare il passaggio dal mondo universitario a quello lavorativo.
Questa nuova sfida non sarà per nulla facile ma le esperienze passate sono confortanti, e pensiamo che il fine meriti ampiamente gli sforzi necessari.

Federico Lagi,
capoprogetto “Futuro Giovane” in Nicaragua


Per saperne di più sul progetto, guarda il video qui sotto, in cui a parlare sono i beneficiari protagonisti di "Futuro Giovane":

lunedì 16 gennaio 2012

Migrazione. "Una nuova cultura per i cambiamenti in atto"

Difendere i diritti umani di chi, lasciando il proprio Paese, rischia di finire nelle maglie della criminalità e del traffico illegale. E allo stesso tempo promuovere una migrazione responsabile con particolare attenzione per le istituzioni interessate dal fenomeno della migrazione clandestina dei minori non accompagnati.
In occasione della giornata mondiale del migrante e del rifugiato che la Chiesa ha celebrato domenica 15 gennaio, ProgettoMondo Mlal ricorda il suo impegno nei paesi del Sud del mondo (e in particolare in Perù e in Marocco), perché chi decide – o per forze di cose è costretto – a cercare un futuro migliore in un paese diverso da quello in cui è nato, possa farlo con coscienza e dignità e senza il rischio di scoprire, suo malgrado, una realtà molto diversa da quella aspettata.
Un settore, quello della migrazione, in cui la più grande Federazione di Organismi di Volontariato Internazionale di ispirazione cristiana presente in Italia, di chi anche ProgettoMondo Mlal fa parte, ha appena ribadito i suoi intenti.
"In un mondo in cui l’abbattimento delle frontiere e i nuovi processi di globalizzazione rendono sempre più vicine le persone e i popoli, immigrazione e cooperazione diventa un binomio inscindibile. A ricordarlo è il Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai, il quale sottolinea la necessità di "avviare la costruzione di una nuova società transculturale insieme con i cittadini stranieri immigrati per favorire concretamente la loro integrazione, e di rieducarci tutti ai valori della solidarietà e della giustizia". "La società è rapidamente cambiata; in poco tempo siamo arrivati a essere sette miliardi di persone e la mobilità è cresciuta in termini vertiginosi. Internet e il ciberspazio hanno modificato le nostre relazioni e il modo di vivere rendendoci tutti migranti. Eppure la scuola, le università e la cultura sono rimaste legate al nazionalismo e ad una sorta di etnocentrismo ottocentesco. Per questo motivo, l’organismo federato Cvm ha attivato una ricerca-azione con studiosi e ricercatori universitari nazionali e internazionali per rivedere i curricula scolastici nella convinzione che solo una nuova cultura è in grado di sostenere i cambiamenti in atto".
Cogliendo l’invito di Papa Benedetto XVI nel suo messaggio sul tema Migrazioni e nuova evangelizzazione, FOCSIV rinnova il suo impegno a "far conoscere, con correttezza, oggettività e onestà, la situazione di chi ha dovuto forzatamente lasciare la propria patria e i propri affetti e desidera iniziare a costruirsi una nuova esistenza; e a promuovere nuove progettualità politiche, economiche e sociali che favoriscano il rispetto della dignità di ogni persona umana, la tutela della famiglia, l’accesso ad una sistemazione dignitosa, al lavoro e all’assistenza".
Da qui la particolare attenzione a questo tema della FOCSIV, che aprirà il calendario degli appuntamenti del 40esimo anniversario della sua fondazione proprio con un convegno su immigrazione, lavoro e sviluppo (Chieti, 1 febbraio 2012).
Questo, mentre nei Paesi del Sud del mondo FOCSIV e i suoi organismi federati cercano di rimanere sempre accanto ai poveri per garantire loro il diritto all’acqua, alla salute e all’istruzione.

martedì 3 gennaio 2012

Una comunità virtuale per il Perù migrante

Una grande comunità virtuale riservata ai peruviani, che faccia dialogare chi ha lasciato il proprio paese e vive lontano da casa ma anche chi è ancora in Perù e vuole saperne di più su come partire per il resto del mondo. Evitando di cadere nella rete del traffico illegale di migranti.
Si chiama www.perumigrante.org la piattaforma nata con l'omonimo programma di cooperazione avviato da ProgettoMondo Mlal per la difesa dei diritti umani dei migranti peruviani.
Un contenitore pieno di informazioni, dati, link e testimonianze, che funziona anche da sportello online in cui chiedere specifiche consulenze o persino denunciare violazioni di diritti.
Dietro la rete ci sono persone reali, esperti pronti a rispondere alle diverse richieste a seconda delle varie esigenze.
L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche politici e leader di opinione, sulla realtà della migrazione irregolare e del traffico illegale dei migranti peruviani per arrivare a elaborare risposte efficaci che controllino il fenomeno. Ciò a cui si punta è creare una coscienza collettiva tramite dati oggettivi e statistiche concrete, ma anche con la condivisione di esperienze e inquietudini comuni e la messa in guardia, di chi intende lasciare il proprio paese, dal rischio di cadere tra le maglie della rete del traffico illegale.
I peruviani sono circa 30 milioni. Il 10 per cento di loro, circa 3 milioni, sono migrati in altre parti del mondo, di cui 100mila in Italia. Le principali destinazioni sono Stati Uniti (33%), Spagna (16%), Argentina (13%), Italia (10%) e Cile (8%).
Circa la metà delle persone che hanno lasciato il proprio paese, in buona parte di Lima, Trujillo, Arequipa e Huancayo, vivono in una situazione di totale irregolarità. Insieme alla Defensoría del Pueblo e al Forum Solidaridad Perù, ProgettoMondo Mlal intende rafforzare le competenze dei funzionari che si occupano di migrazione.
Chi parte spesso rimanda spesso a casa un'immagine distorta del paese in cui si trova, con corrredi fotografici “falsi”, in cui le badanti si trasformano in infermiere e i lavapiatti in laureati. Per questo vanno sensibilizzate anche le famiglie delle persone migrate, e messe al corrente dei rischi a cui si va incontro persino nei casi in cui la migrazione sia avvenuta in maniera regolare. Programmi radio, testimonianze e tavoli di lavoro aiutano a condividere esperienze e vissuti, entrando a far parte di una comunità di utenti i cui accessi a www.perumigrante.org avvengono ogni giorno da ogni parte del mondo.