giovedì 26 aprile 2012

Terra Futura. A Firenze mostra convegno su lavoro, sostenibilità ed equità

È un confronto sulle diverse idee di società, quello animato dal tema del lavoro. Perché intorno ad esso si declina anche il modello di economia, di relazione, di democrazia, di comunità che vogliamo per il futuro. Proprio per questa sua funzione fondamentale e fondante occorre restituire valore e dignità al lavoro: per tale strada sarà possibile ridare un senso nuovo al produrre, attraverso una riconversione ecologica e sociale dell’economia.
Si riassume qui il tema di fondo della nona edizione di Terra Futura, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, dal 25 al 27 maggio 2012 a Firenze, alla Fortezza da Basso (www.terrafutura.it). Promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.
Il sistema attuale, improntato su una finanziarizzazione estrema dell’economia, ha visto imprese e lavoratori indebitarsi per recuperare i soldi che la finanza stessa aveva sottratto loro. E ancora la tirannia della finanza malata ha provocato uno spostamento devastante della ricchezza prodotta, dirottata dagli investimenti (per innovazione, nuovi posti di lavoro, aumento dei salari,…) alle attività speculative.
Così questa crisi ha contribuito a privare il lavoro del suo valore economico (fattore di sviluppo) e sociale (fattore di realizzazione degli individui, di coesione e partecipazione), marginalizzandolo pesantemente e minando anche l’equità sociale. «Non solo questo sistema oggi non viene rimesso in discussione – commenta Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica, ma addirittura le istituzioni europee e internazionali chiedono alle lavoratrici e ai lavoratori di pagare ancora una volta il conto: il lavoro viene sacrificato per "ridare fiducia" ai mercati finanziari, che però di fiducia non ne meritano affatto». «La finanza deve tornare a essere un mezzo al servizio dell'economia e della società – prosegue -, non un fine in se stessa per fare soldi dai soldi nel più breve tempo possibile. A Terra Futura vogliamo ribaltare completamente la questione e rimettere al centro il lavoro. È questa la soluzione per un'uscita dalla crisi duratura e fondata su basi diverse: la sostenibilità ambientale e sociale e i diritti», come si legge nel Position Paper, il documento condiviso che riassume la visione politica dei partner di Terra Futura.
A far conoscere questa nuova direzione, alla quale già in tanti hanno puntato la propria bussola, e a confermare le forti potenzialità di un mondo che sa produrre nuova economia e creare occupazione rimettendo al centro la persona, sono le buone pratiche di vita, di governo e di impresa in mostra alla Fortezza da Basso: prodotti, progetti e percorsi frutto di azioni e scelte di vita di singoli cittadini, enti locali e istituzioni, di associazioni e organizzazioni del non profit, infine di imprese eticamente orientate che nella sostenibilità hanno trovato anche una leva competitiva.
Diverse le sezioni tematiche della vasta rassegna espositiva (con le ultime novità del settore e i progetti più innovativi) dedicate a finanza etica ed economia sostenibile, consumo critico, impegno per la pace, welfare, e solidarietà sociale, cittadinanza attiva e partecipazione, tutela dell’ambiente, energie alternative, commercio equo, agricoltura biologica, edilizia e mobilità sostenibili e turismo responsabile.
Come sempre anche la proposta di un programma culturale particolarmente ricco e di alta qualità per i temi trattati e gli ospiti: seminari e convegni, dibattiti con esperti e testimoni di livello internazionale; e ancora numerosi workshop e laboratori, per far comprendere ai visitatori di tutte le età come sia possibile costruire la sostenibilità a partire dal quotidiano di ciascuno.
Nella scorsa edizione 94.000 i visitatori, 600 le aree espositive con 5.000 realtà rappresentate, 280 gli appuntamenti culturali con 1.000 relatori e più di 250 tra animazioni e laboratori.
Terra Futura, a ingresso libero, è un evento sostenibile grazie alle sue scelte e azioni responsabili.
Per informazioni, iscrizioni e prenotazioni di stand: Adescoop, segreteria organizzativa, tel.049 8726599.

mercoledì 25 aprile 2012

Bomboniere per il Sud del mondo

Primavera ormai inoltrata e tempo di cerimonie. Battesimi, cresime, matrimoni... occasioni da festeggiare in modo speciale con le persone più care. Senza dimenticare il resto del mondo.
Celebrare questi momenti con le bomboniere solidali di ProgettoMondo Mlal può infatti costituire anche la testimonianza di un gesto di solidarietà che porterà ad altra gente, e soprattutto a bambini, bambine e adolescenti del Sud del mondo, un aiuto concreto per potere frequentare la scuola, avere una formazione utile a trovare un’occupazione, ma anche ricever un’alimentazione corretta, accedere a un Centro di salute e ottenere la giusta attenzione da parte di adulti e istituzioni.
Le bomboniere solidali di ProgettoMondo Mlal sono tutti oggetti acquistati nelle comunità dei nostri Programmi di sviluppo in America Latina e Africa, confezionate artigianalmente dai nostri operatori, così da abbattere il più possibile le spese e restituire al Progetto, sotto forma di donazione, l’intero ricavato.
Scegliere una nostra bomboniera, offrirà l’occasione di partecipare alla realizzazione di un Progetto di cooperazione, di seguirne da vicino i progressi e valutarne i risultati. E da parte di ProgettoMondo Mlal, poterci avvalere del tuo prezioso aiuto ci permetterà di rafforzare il nostro intervento nei Paesi del Sud del mondo per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali.
Le proposte sono varie, a cominciare dalla semplice pergamena personalizzata o da un segnalibro con cui fermare il tempo, oppure da un oggetto di artigianato al quale verrà unito un biglietto con cui far sapere a tutti, amici e parenti, quanto sia preziosa la “bomboniera” che avrai scelto per loro.
Per saperne di più scarica il pdf delle nostre bomboniere e proposte solidali,
oppure visita l’equo shop di ProgettoMondo Mlal o scrivi a sostegno@mlal.org

Mangiare bene, crescer bene

Partire da La Paz e viaggiare quasi fino ad arrivare al confine con l’Argentina, è un’esperienza imperdibile. Sono 10 ore di pura meraviglia. I paesaggi che si susseguono variano in maniera impressionante, lasciando chiunque senza fiato. Si va dagli enormi altipiani desolati, ai verdi campi dove pascolano indisturbati i tipici lama, dalle selvagge montagne ricoperte di cactus ai copiosi fiumi rossi di terra.
Arrivati a Cotagaita, ci si ritrova in un paesino a 2.600 metri di altezza, in un’atmosfera piuttosto serena e tranquilla, dove la vita scorre lenta, e più o meno sempre uguale. Il municipio fa parte del distretto di Potosì e comprende circa 24.000 abitanti organizzati in piccole comunità rurali.
Grazie alla sua situazione climatica e alla sua posizione geografica, questa zona ha un grossissimo potenziale di produzione agroalimentare tanto da essere considerata “capitale frutticola” del suo dipartimento.
Nonostante ciò, questa parte della Bolivia è caratterizzata da un forte paradosso: la denutrizione cronica.
Sviluppata soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione, il fenomeno è dovuto ad una monocoltura di alimenti, per lo più mais e patata. Basti pensare che qui 7 bambini su 10 ne sono affetti. Una patologia che se non porta alla morte ha comunque conseguenze molto serie sulla crescita del bambino, come un peso ridotto, una statura bassa e in alcuni casi un ritardo nell’apprendimento e nello sviluppo mentale.
L’ambizioso progetto “Figli della Miniera, avviato circa 2 anni fa da ProgettoMondo Mlal, si articola in 3 diverse fasi che puntano a soddisfare altrettanti obiettivi: informare, educare, sensibilizzare.
Lavorando in primis sull’appoggio ai Comuni e alle istituzioni locali si è infatti riusciti non solo a introdurre la “merenda scolastica” (che poi è un pasto di buona qualità, prodotto a chilometri zero e che varia di giorno in giorno), ma anche a garantire un’assistenza alimentare per tutte le donne in gravidanza.
Inoltre in ben 32 strutture scolastiche sono stati ricostruiti degli spazi attrezzati a cucina e destinati alla preparazione e alla consumazione del cibo, e in altrettante, che per questioni di tempo o distanza sono risultate impossibili da raggiungere, si è contribuito a un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie fornendo utensili, piatti, tazze e posate nuove.
Infine a cuoche, maestri, personale medico e funzionari pubblici sono stati somministrati laboratori e seminari per sensibilizzare e informare sull’importanza di una dieta equilibrata e varia, nonché sull’incidenza che ha il rispetto dell’igiene sulla nostra salute.
Le ricette proposte sono studiate per avere un alto contenuto nutritivo e per essere contraddistinte da ingredienti facili da reperire e semplici da preparare, ma anche per sfruttare i cosiddetti “ingredienti a chilometri zero”.
In questo modo, grazie al sostegno e al contributo di alcune piccole realtà produttrici del posto, si è riusciti a spingere una nuova economia nel rispetto della tradizione e a promuovere nuove forme di sostentamento in grado di garantire una autonomia autoctona.

Rosilde Brizio
casco Bianco Bolivia
ProgettoMondo Mlal


Guarda le immagini del nuovo video sul progetto, dal titolo "Con permesso, vogliamo crescere"



martedì 24 aprile 2012

A Marostica per l'integrazione culturale dei migranti

Anche quest'anno l'Associazione Culturale Ujamaa di Marostica (Vicenza), promuove una serie di incontri rivolti alla cittadinanza.
Ujamaa (che in Swahili significa “unione”) è stata fondata nel 2006 da alcuni giovani marosticensi (tra i quali Davide Passuello, già cooperante ProgettoMondo Mlal in Bolivia) che, avendo vissuto esperienze di volontariato nei Paesi in via di Sviluppo, hanno sentito l'esigenza di unirsi per promuovere attività di sensibilizzazione su problemi e situazioni spesso dimenticate o poco conosciute.
Lo scopo che Ujamaa si prefigge è quello di contribuire alla realizzazione di un mondo più giusto promuovendo conoscenza e confronto tra culture diverse.
Il tema scelto per il 2012 riguarda l'integrazione culturale dei migranti che vivono in Italia e dei loro figli nati in Italia, che vivono la particolare situazione di dover bilanciare tra cultura di appartenenza (che non hanno conosciuto ma trasmessa dai genitori) e quella italiana nella quale sono nati.
Il calendario di Ujamaa, dopo la proiezione del film "Almanya”, continua il 3 maggio con la visione del film "Io sono Li" di Andrea Segre nella sala dell'Oratorio di Marostica e infine, il 17 maggio, propone una tavola rotonda sul tema del "diritto alla cittadinanza italiana" per i figli dei migranti di seconda generazione.
Tutti gli incontri inizieranno alle 20.30 e sono a ingresso libero.

In Bolivia, una rete per fare crescere il turismo e il turista

Bienvenidos! è un progetto che nasce dalla volontà di rafforzare i centri turistici boliviani, favorendo il consolidamento e lo sviluppo del tessuto socioeconomico di 33 comunità rurali e indigene, che vivono e lavorano nei dipartimenti di La Paz, Cochabamba, Oruro e Potosi, dove la povertà è ancora molto forte, grazie a una proposta di accoglienza diversa da quella convenzionale, ovvero un “turismo solidale comunitario”. Con l’espressione “turismo solidale comunitario” si indicano sempre iniziative e proposte turistiche promosse e gestite direttamente dalle comunità locali organizzate.
Questo nuovo modo di fare turismo nasce dalla necessità di contrastare con forza le ricadute negative che il turismo di massa ha sulle comunità locali, specialmente dei Paesi in Via di Sviluppo, a livello economico, socio-culturale e ambientale. Mentre quella del turismo comunitario vuole essere un’offerta turistica differente e sostenibile che si caratterizza come importante strategia di lotta per la riduzione della povertà, estendendo i benefici che derivano direttamente dalle attività turistiche alle popolazioni locali e sostenendo parimenti lo sviluppo economico di tali realtà.
Così, scegliere il turismo solidale comunitario, per il viaggiatore vuol dire scegliere un viaggio differente, che affianca alle attività turistiche tradizionali la possibilità di un’unica esperienza di arricchimento umano e culturale.
In questo caso i viaggiatori vengono invitati infatti a conoscere e condividere la vita quotidiana comunitaria, in un contesto in cui “interscambio” e “conoscenza reciproca” costituiscono appunto il vero valore aggiunto.
Scegliere un viaggio di turismo sostenibile significa dunque fare una scelta consapevole e responsabile, che permetta di sostenere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e soprattutto culturale di un territorio e garantire alle comunità locali l’accesso a fonti di reddito aggiuntive e, soprattutto, un’opportunità di sviluppo sostenibile e partecipato.
Per questo motivo negli ultimi anni la cooperazione internazionale, a livello governativo e non governativo, sta puntando sul settore incentivando e promuovendo progetti che mirino a ottenere risultati concreti e duraturi. Il progetto Bienvenidos!, nello specifico, mira a portare avanti iniziative rivolte alla diffusione e alla crescita del turismo solidale comunitario di 18 centri turistici, localizzati nelle aree rurali dei 4 dipartimenti boliviani cui si accennava prima.
Tutto ciò in stretta collaborazione con la Red Tusoco, Rete di Operatori di TUrismo SOlidale COmunitario. Si tratta di un’associazione senza fini di lucro che unisce 18 organizzazioni comunitarie e indigene boliviane beneficiarie del progetto promosso da ProgettoMondo Mlal e cofinanziato dall’Unione Europea, e altre che stanno avviando il processo di pre-affiliazione.
Organizzazioni locali che lavorano nel settore del turismo, come forma alternativa per incrementare e diversificare le proprie fonti di reddito e per valorizzare l’identità culturale dei propri popoli. Slogan di grande impatto della Rete è: “al di là del paesaggio, la gente”!
La Rete Tusoco commercializza e promuove gli itinerari a viaggiatori e operatori nazionali e stranieri, attraverso una propria agenzia di viaggi a La Paz (agenzia Tusoco Viajes srl). La Rete, composta da un direttivo elettivo e da un comitato tecnico, fornisce servizi per lo sviluppo e il rafforzamento tecnico dei propri associati, ovvero le organizzazioni comunitarie e indigene, e ormai centri turistici di turismo solidale comunitario legalmente riconosciuti, rappresentandone gli interessi innanzi al governo e alle istituzioni locali.
Le offerte turistiche si basano sulla definizione di nuovi servizi e prodotti che si reggono sui principi di sostenibilità economica, sociale, culturale, ambientale e di pari opportunità.
In questi anni di lavoro congiunto, tra Rete Tusoco, Tusoco Viajes e ProgettoMondo Mlal, istituzioni locali e nazionali, molti passi in avanti sono stati compiuti.
Alcuni centri turistici, specialmente quelli che territorialmente rientrano nei circuiti turistici più appetibili per turisti nazionali e stranieri, hanno beneficiato dell’apporto positivo del progetto, e oggi questi effetti si stanno moltiplicando anche in altre aree, portando benefici non solo in termini economici, a numerose comunità del Paese.
Non mancano comunque anche delle criticità, e devono essere ancora compiuti molti passi avanti a livello comunitario, in quanto occorre rafforzare l’idea di un lavoro che sia anche obiettivo comune, ovvero quello di promuovere un turismo autentico e differente che possa replicarsi in altre aree del Paese.
Spesso i problemi più forti sono motivati dalla carenza in alcune comunità molto isolate di servizi o di trasporti e collegamenti, poco coordinamento tra autorità locali e nazionali per la scarsa fiducia che si ha ancora nel turismo comunitario quale opportunità di sviluppo, e soprattutto per la mancanza di conoscenza e informazioni utili poi a valorizzare e tutelare i luoghi con un forte potenziale turistico.
In questo mio primo mese in Bolivia, come Casco Bianco in servizio civile, sto conoscendo passo dopo passo un settore che mi affascina moltissimo e sto imparando molto, trovandomi a lavorare a stretto contatto con la capoprogetto, Anna Alliod, e con l’equipe della Rete Tusoco che si sta mostrando disponibile allo scambio reciproco.
Sono perciò molto soddisfatto e speranzoso per l’andamento futuro del progetto e del mio anno di Servizio Civile. Credo realmente che questa, appena iniziata, sia una strada molto interessante e positiva per la complessa e variegata realtà boliviana.
Luca Di Chiara
Casco Bianco Progetto Bienvenidos!


Guarda il nuovo video del progetto:


Caschi bianchi in gita nel parco nazionale Toro Toro

Quando si pensa alla Bolivia le prime immagini che si impongono alla mente sono le sue montagne magnifiche e maestose, le lande selvagge e desolate, una natura pura e incontaminata e scenari mozzafiato. Insomma, il paradiso dei naturalisti.
Ora immaginate tre giovani italiani che hanno scelto questa terra per prestarvi 1 anno di servizio civile internazionale e che, appreso di esser stati selezionati per il bando 2012, sono partiti e sbarcati nella patria della Pachamama già da un mesetto. Naturalmente non aspettano altro che i primi giorni di libertà per lasciare la città, il lavoro e la nostra nuova quotidianità per poter finalmente affacciarsi su quei panorami tanto sognati e agognati…
Ecco cosa è stato per noi il breve ponte di Pasqua: accomunati da una forte passione per il trekking e l’avventura, dopo aver sfogliato e ri-sfogliato la guida e dopo aver valutato decine di mete diverse, abbiamo finalmente optato per una località facilmente raggiungibile, che ci permettesse di godere appieno dei tre giorni di ferie, ma che allo stesso tempo fosse sinonimo di bellezza e divertimento: il celebre Parco Nazionale di Toro Toro.
Toro Toro è un insediamento urbano ubicato nell’estremo nord del dipartimento di Potosì nella provincia Charcas. Qui i colonizzatori spagnoli si insediarono durante la seconda metà del XVI secolo per ordine del viceré Francisco de Toledo, dandogli il nome di “villaggio degli indios”. Il nome Toro Toro deriva dal quechua (lingua nativa americana, la quarta più diffusa nel continente) “thruthuru” che significa pianura di argilla.
Nel municipio di Toro Toro è possibile visitare alcuni siti turistici molto importanti grazie al suo enorme patrimonio naturale, storico e culturale, nonché alla sua grande diversità geografica, ed è considerata oggi la capitale paleontologica e speleologica della Bolivia.
Questo pittoresco insediamento urbano si trova in un’area naturale incantevole, Parco Nazionale Protetto, che consta di un’estensione di 165,70 km²; il parco rientra nelle aree protette boliviane tutelate e salvaguardate dal Sernap, il Servizio Nazionale Aree Protette.
Il parco occupa la regione delle Valli Secche Mesotermiche, un’area tipicamente montuosa con profondi canyon, vallate e cascate. Nella zona sono state registrate oltre 329 specie di piante, nonché 49 specie di fauna selvatica: dal cervo taruca al gatto andino o titi, dal pappagallo rosso al puma e così via.
Il Parco è una vera e propria testimonianza concreta della nostra storia geologica, che consta di depositi di argilla sedimentaria, arenaria e calcaree, ricche di fossili marini e impronte di dinosauri risalenti ai periodi paleontologici di maggiori siccità che si sono ben conservate sino ad oggi. All’interno del Parco Nazionale si incontrano raggruppati le attrazioni turistiche più importanti della regione che ne hanno incentivato il progressivo sviluppo turistico, grazie alla crescente promozione attuata dalle istituzioni municipali, nonché sulla spinta di interessanti iniziative portate avanti dalle comunità locali indigene che risiedono nell’area.
Tra i luoghi di principale interesse turistico vanno menzionati: Il Canyon di Toro Toro e El Vergel, sito che si trova a circa 3 km dal centro, uno dei più visitati da turisti nazionali e stranieri; il primo è una immensa e improvvisa apertura nel terreno profonda oltre 250 mt., attraverso il quale è possibile vedere la crosta terrestre e i vari strati tettonici risalenti a differenti periodi geologici.
Dal mirador -terrazza panoramica completata da qualche anno- situato in cima, si può osservare il canyon in tutta la sua maestosità e scrutare il volo degli uccelli, tra cui avvoltoi e il raro ara fronterossa, specie protetta che vive esclusivamente in tali zone.
Da qui, seguendo la lunga e faticosa discesa verso il basso, si arriva a El Vergel (che in quechua significa narici di vacca), sito ricco di acqua e muschi selvatici, sul fondo del quale scorre un fiume che forma cascate e incantevoli piscine naturali in cui è possibile trovare un po’ di refrigerio dopo la lunga discesa.
La Caverna di Umajalanta, a 8 km dal villaggio, gigantesco e imponente antro formato nei secoli dal lento scorrere dell’omonimo fiume, la più grande e conosciuta caverna del Paese, presenta diverse conformazioni naturali con stalattiti e stalagmiti ben conservate nelle varie sale che è possibile esplorare durante un’emozionante e faticosa discesa, durante la quale è possibile sporcarsi e bagnarsi. Dunque occorre un po’ di spirito di avventura, buona condizione fisica, scarpe da trekking impermeabili e antiscivolo, ed è necessario essere accompagnati da esperte guide.
All’interno si possono ammirare i celebri pipistrelli vampiro, che vivono in questo habitat naturale per loro perfetto, e piccoli pesci gatto bianchi quando l’acqua del laghetto è abbastanza trasparente per permettere di osservali.
Città de Itas, situata a nordest a due ore e mezzo dal centro abitato, è una maestosa e imponente serie di conformazioni rocciose, di rocce sedimentarie. Un labirinto di pietre che conduce a innumerevoli caverne e grotte strette, che formano curiose sale che ricordano i palazzi di un’antica città: la sala del governo, la sala della giustizia, la cattedrale ecc.
Sono inoltre presenti numerose tracce di pitture rupestri di antiche popolazioni pre-incaiche. In tale sito è possibile fare escursioni e attività di avventura come trekking, escursionismo, camping e ancora scalate e arrampicate con guide che conoscono ogni singola roccia.
Altra attrazione di fondamentale importanza è costituita dalle Impronte di Dinosauri e dal Cimitero delle Tartarughe. Le prime sono disseminate un po’ ovunque all’interno del Parco, e occorrerà del tempo per poterne dare una corretta interpretazione; la maggior parte di queste sono orme impresse da dinosauri bipedi e quadrupedi come ad esempio l’Anchilosauro, vissuti nel Cretaceo (da 145 milioni a 65 milioni di anni fa).
Lo studioso Leonardo Branisa, esperto della zona, ha affermato che l’aera di Toro Toro era nel cretaceo un gigantesco pantano che ha favorito la conservazione di queste tracce indelebili della storia del nostro pianeta.
Il Cimitero delle Tartarughe, situato a 3,5 km a est dal centro abitato, conta numerose dune di sabbia rossa in cui si trovano sepolti centinaia di fossili di tartarughe antidiluviane di circa 500 milioni di anni fa. Di questi esemplari solo 2 fossili sono concessi alla vista dei turisti, ma durante il tragitto è possibile osservare resti di gusci, vertebre e altri fossili ancora.
L’entrata al Parco per i visitatori stranieri costa 30 boliviani, all’incirca 3/3.50 €, e si raggiunge con 5 ore di strada dalla città di Cochabamba. Vi sono bus che partono quotidianamente dalla città, precisamente dall’Avenida Repubblica quasi Avenida Barrientos, con un prezzo che varia dai 20 ai 25 boliviani (all’incirca 2.50 €), tutti i giorni alle ore 18.00, tranne il giovedì e la domenica, quando la partenza è alle ore 6.00. Per il ritorno a Cochabamba, invece, durante la settimana (sabato incluso) la partenza è alle 6.00 con ulteriore partenza alle 18.00 il venerdì. La domenica la partenza è alle 15, mentre non vi è trasporto pubblico di giovedì. Si può comunque raggiungere il Parco con mezzo privato, preferibilmente con un fuoristrada, dal momento che la maggior parte del tragitto è strada sterrata.
Malgrado il centro di Toro Toro sia molto piccolo, non mancano le opportunità di alloggio per le varie esigenze: come ostelli, stanze private o alberghi con prezzi che variano dai 20 ai 450 boliviani (dai 2.50 ai 50 € ).
Si raccomanda la prenotazione nei periodi festivi e, se tale, non venisse rispettata, come spesso accade nelle strutture a basso costo, si consiglia il turista di portare con sé una tenda o di cercare alloggio nelle case private della comunità.
Non mancano, inoltre, diverse pension, dove servono i piatti tipici boliviani o, nel caso si preferisse mangiare qualcosa insieme alla comunità, si può approfittare del mercato centrale, dove le cholitas locali preparano ogni giorni diverse pietanze tipiche del luogo.

Rosilde Brizio, Luca Di Chiara, Vanni De Michele
ProgettoMondo Mlal
Caschi bianchi - Bolivia

Habitando in Argentina. La consegna delle case, la felicità delle famiglie

Il progetto Habitando volge a conclusione dopo oltre 3 anni di attività su e giù per la Pampa argentina. Sono stati tre anni di grande intensità, nei quali abbiamo potuto lavorare con oltre 48 Municipi delle province di Cordoba e Santa Fe (un territorio grande come l’Italia), formando le equipe tecniche locali su una nuova visione della costruzione dell’Habitat, partecipativa, inclusiva, che tenga conto delle necessità delle famiglie e dei lavoratori, insomma una costruzione... sociale.
La richiesta di sostegno e formazione da parte dei Municipi, che puntano dalla città più grande al paesino più piccolo a migliorare la qualità della vita di molte famiglie, è stata altissima. Sono stati promossi e realizzati 32 seminari di formazione sui temi legati alla gestione delle terra, alla pianificazione territoriale, all’autocostruzione e sulla scrittura di progetti di edilizia popolare integrali (in tutto ne sono stati scritti 34 che potenzialmente potranno favorire oltre 5.800 famiglie).
Un altro importante partner con cui abbiamo lavorato sono state le oltre 40 piccole imprese e i gruppi informali del settore della costruzione che, insieme ad Habitando, si sono rafforzate e, in alcuni casi hanno trovato un lavoro, partecipando attivamente alla realizzazione di piani di edilizia popolare.
Insieme a Municipi e piccole imprese è stato possibile anche avviare importanti progetti di edilizia integrale e partecipativa che andranno a migliorare la vita di oltre 500 famiglie con la costruzione di una nuova casa o il miglioramento dell’attuale.
In particolare uno di questi progetti, quello nel paese di Unquillo, dopo cinque mesi di febbrile lavoro si è felicemente concluso: le cinque mamme e i loro figli hanno visto realizzate le nuove case che ufficialmente sono state già consegnate loro con atto notarile.
Un altro importante risultato raggiunto da Habitando è stato quello di incidere nelle politiche pubbliche a livello nazionale per fare in modo che la produzione sociale dell’habitat diventi poco a poco una priorità per il governo appena rieletto.
Lo scorso 3 ottobre, nella città di Buenos Aires, l’associazione “Habitar Argentina”, formata da ong, organizzazioni di base, università, politici, e alla quale partecipa anche il progetto Habitando, ha presentato alla società civile e al governo 2 nuove proposte di legge sulla “Produzione Sociale dell’Habitat” e sulla “Pianificazione territoriale”.
Le due proposte di legge, frutto di una lunga e intesa elaborazione alla quale ha partecipato l’equipe del progetto Habitando, hanno l’obiettivo di favorire l’attuazione di piani di edilizia integrali, dove le famiglie siano protagoniste assieme ai municipi, le microimprese locali, le ong, e vedano valorizzate le proprie capacità nell’organizzarsi e nell’autocostruzione. Si vuole inoltre offrire a Municipi e governi provinciali e nazionali, nuovi strumenti per la promozione di uno sviluppo urbano integrale, che tenga conto delle necessità della maggioranza della popolazione, che rispetti l’ambiente e che sia libero dalle logiche di mercato favorendo il maggior numero di persone possibile nella costruzione di una città inclusiva.
ProgettoMondo Mlal chiuderà la sua presenza a Cordoba lasciando al suo partner AVE il compito di continuare il percorso iniziato nel dicembre del 2008. Vi è ancora molta strada da fare e siamo contenti di sostenere AVE in questo pezzo di percorso che, insieme allo sforzo di molte altre organizzazioni in Argentina, sta poco a poco portando a migliaia di famiglie l’opportunità di essere protagoniste di un importante cambiamento verso un vita migliore.

Nicola Bellin
capoprogetto Habitando
ProgettoMondo Mlal


giovedì 19 aprile 2012

Quel 5 per mille che aiuta il mondo. Governo a sostegno del volontariato

E' stato approvato lunedì sera dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge sulla delega fiscale con lo scopo di correggere alcuni aspetti critici del sistema fiscale italiano per renderlo più equo, trasparente e orientato alla crescita economica.
Si tratta di “un segno importante da parte del Governo, un piccolo grande contributo alle nostre attività e a sostegno del volontariato” commenta Gianfranco Cattai Presidente FOCSIV. Grazie al 5x1000, infatti, "le nostre ONG hanno potuto implementare progetti importanti nei sud nel mondo. I 15 milioni di contribuenti che utilizzano questo strumento sono consci del fatto che destinano una parte della loro imposta sul reddito a favore di organizzazioni che quotidianamente si impegnano per la lotta alla povertà e la giustizia sociale.”
In un momento di grave crisi economica in cui i tagli dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo continuano a colpire la cooperazione internazionale, “a maggior ragione, anche un piccolo gesto dei cittadini può dire tanto per gli enti no profit e in particolare per le ONG” sottolinea Cattai.
Un piccolo gesto che può significare molto anche per ProgettoMondo Mlal che grazie a ogni singolo sostegno potrà contribuire allo sviluppo di centinaia di comunità in Africa e America Latina lavorando al fianco delle donne, delle associazioni di agricoltori, con le famiglie e nelle scuole, per i bambini e gli adolescenti in difficoltà, nei villaggi di montagna del Marocco come nelle valli andine e nella selva peruviana, per assicurare un’alimentazione quotidiana e sicura, l’accesso alla salute e a un posto di lavoro, il diritto all’istruzione e alla partecipazione alla vita sociale e politica nei rispettivi Paesi.
In questo senso la solidarietà italiana garantirà a ProgettoMondo Mlal di portare avanti con maggiore serenità i vari programmi che la vedono impegnata nel sud del mondo.
Un aiuto in più che darà forza al sostegno quotidiano e costante di quanti aderiscono al Programma di Sostegno a distanza o finanziano il Fondo Amico Mlal, o, ancora, scelgono il nostro artigianato per bomboniere e idee regalo.

Per donare il 5 per mille è sufficiente in fase di dichiarazione dei redditi inserire, nell’apposita casella dedicata alle Onlus, di 740, Unico e Cud, il codice fiscale n. 80154990586.

lunedì 16 aprile 2012

Il ritmo brasiliano ritorna in Italia, con il tour degli Axe Lata

Con la passione e l’aiuto di tanti Encantados, ecco il programma che ProgettoMondo Mlal e il suo progetto Casa Encantada di Salvador de Bahia, dal 28 aprile al 3 giugno, porterà in Italia anche quest’anno: laboratori, workshop, spettacoli, incontri, interscambio e serate di solidarietà che, grazie all’animazione di un’assortita equipe brasiliana guidata dal nostro operatore Loris Campana, coinvolgeranno tutte le età: dai bambini agli adulti, dal parroco al sindacalista, dall’alunno all’educatore.
Potremo così dimostrare come, anche con lo sport e con la musica, ci si possa divertire imparando nell’interscambio, e allo stesso tempo parlando di educazione, intercultura, cittadinanza e amicizia.
Sono stati proprio i turisti, che durante il loro soggiorno a Casa Encantada sono riusciti a fare “proprio” il ritmo afro-brasiliano, sperimentandosi con i ragazzi del Progetto, a volere che questa esperienza venisse riproposta anche in Italia.
E così, ospiti di Scuole, Associazioni, gruppi, amici di Casa Encantada e di ProgettoMondo Mlal in giro per l’Italia, l’equipe di Axe Lata entrerà nelle classi per lavorare con studenti e insegnanti, offrirà spettacoli di percussioni e capoeira nelle piazze e nei locali, per concludere con una due giorni di festa Encantada, nel giardino della Fondazione Piccini di Calvagese in provincia di Brescia.
Sarà per tutti una nuova occasione per constatare di persona quanto siano importanti nella cooperazione internazionale anche progetti di sviluppo che prevedano l’arte, la musica e la danza quali strumenti educativi nel lavoro con i ragazzi delle periferie.
Il ricavato della Tournee contribuirà infatti anche al finanziamento delle attività del maestro Nomio per i suoi 50 ragazzi della periferia di Salvador.

Loris, Maria, Nomio e Jossi
equipe Casa Encantada
ProgettoMondo Mlal Brasile


SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO DEL TOUR

Scarica l'articolo del 14 aprile su "Il Nuovo Torrazzo"

In cucina con gli ex detenuti

Il ristorante Prato Feliz, nato in seno al Progetto e al lavoro con gli ex detenuti "Vita Dentro", non ha nulla di europeo. E' piccolino, molto mozambicano come stile, semplice, accogliente. Si mangia molto bene, dal frango con chima o arroz, al cabrito; dalla sopa di patata a quella di fagioli; dal bife con batata e salada al panino con uovo o formaggio; dalla chamussa di carne e pesce, alla cachora di cocco.
I camerieri sono ex reclusi, o detenuti che hanno ottenuto la libertà condizionale. Hanno storie simili e differenti allo stesso tempo. Nonostante il mio portoghese sia ancora rudimentale, nei momenti di calma ci facciamo delle gran chiacchierate, durante le quali mi raccontano un po' la loro vita. Chi si sta faticosamente costruendo una famiglia; chi non riesce a trovare una donna che non lo pianti in asso rubandogli tutto, soldi, telefono, vestiti, sedie; chi è finito in carcere perché tradito da quelli che credeva amici e ora non vuole più avere nessun amico, sceglie di stare solo, si lascia andare ad una risata con i colleghi, trascorre le domeniche con la famiglia, ma niente più amici. "Com'è la vita in carcere mi chiedi? Vai a vedere".
In carcere hanno scoperto la poesia, la danza, il teatro, la scultura, il desiderio di coltivare quest'arte fino a farla diventare un giorno una professione.
Al ristorante si gestiscono i turni e le spese. Vivono tutti in periferia, chi lavora di sera spesso non torna a casa, dorme lì, aspetta l'alba. Abitano in zone pericolose, non di rado violente dopo una certa ora, quindi si fermano al Prato Feliz e tornano a casa a riposare quando è già giorno. Sono stati responsabilizzati, è stato loro insegnato, e tutt'ora si insiste su questo tema, che non stanno lavorando nel ristorante degli italiani, ma nel loro ristorante, è la loro vita, la loro seconda chance per evitare la strada e di conseguenza anche la delinquenza. Mi è parso fin da subito chiaro come il ristorante rappresenti la loro alternativa, una possibilità concreta per il futuro. E la sensazione che ho è che ci tengano.
Il venerdì sera il Prtato Feliz propone musica dal vivo. E'una serata che riscuote successo tra mozambicani e non. Una delle ragazze portoghesi con cui vivo mi ha detto che il venerdì al Prato Feliz è quanto di più divertente e piacevole ci sia a Nampula. E non lo pensa solo lei visto il numero di persone che riempiono il locale, ballando, cantando e bevendo fiumi di cerveja. Deve essere una bella soddisfazione aprire frighi completamente vuoti il sabato mattina, ed essere quasi obbligati a chiedere in prestito una macchina, perchè dopo il venerdì, la spesa è piuttosto consistente e sarebbe impossibile caricare tutta quella roba su una bicicletta.

Francesca Grego
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal
Progetto Vita Dentro, Mozambico

Un colpo di clacson, e ti risvegli in Africa

Sapevo che stavo per raggiungere l'Africa, che Nampula è una città che non ha nulla di europeo… ma che strana emozione ho provato quando dall'aereo, atterrando, vedevo solo distese di baobab interrotte da qualche tetto di paglia.
E' Africa. L'Africa che a volte rimane senza luce, altre senza acqua.
E' l'Africa della terra rossa e del verde della vegetazione. E' l'Africa delle lunghe e interminabili distanze, chilometri di asfalto e di argilla senza quasi incontrare un'anima, salvo venditori di frutta, di cajù e piri piri che si piazzano in mezzo alla strada fino a quasi farsi investire pur di pubblicizzare in qualche modo i loro prodotti. E' l'Africa delle case di fango, dei bambini con le ceste sulla testa, delle spiagge bianche e deserte, del silenzio dei pescatori, dei ritrovi della popolazione all'ombra di imponenti alberi per condividere il pesce fresco. E' l'Africa che si alza al sorgere del sole e va a dormire al tramonto, l'Africa che, pur non avendo niente, riesce a trasmettere la sua serenità.
Passando e osservando queste zone, ho avuto quasi paura di disturbare quella quiete, quella pace. E sorridono gli africani dell'Africa rurale quando ti vedono. Ti guardano e ad un tuo cenno di saluto rispondono con calore, oserei dire ospitalità.
Nampula è caotica. Si guida all'inglese, particolare che non mi aspettavo. Piano piano si impara l'arte di attraversare la strada senza farsi uccidere. Qui vige una guida sportiva, ma in caso di temporaneo smarrimento del pedone nel bel mezzo della rua, ci pensa il suono del clacson a risvegliarlo dal suo sonnambulismo.

Francesca Grego
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal
Progetto , Mozambico

giovedì 12 aprile 2012

Ong nello sviluppo rurale

Come opera un'ong sul terreno? Quali sono le sue strategie, gli approcci i metodi di lavoro? Il nuovo libro “Con i piedi per terra” di Capocchini e Perotti unisce teoria e pratica raccontando esperienze innovative di collaborazione tra ong e associazioni contadine in Africa e America Latina. E oggi diventa anche un corso di formazione on line della scuola Ong 2.0.
Partendo dalle esperienze concrete di cooperanti sul terreno in 5 diversi paesi del mondo questo ciclo di webinar permette di capire il lavoro svolto dalle ong in ambiente rurale. Gli incontri, promossi in collaborazione con l'ong Cisv, coniugano teoria e pratica dello sviluppo, presentando modelli di esperienze innovative, condotte in diversi paesi di Africa ed America Latina.
Introdotti da un incontro iniziale che affronterà linguaggi e senso della cooperazione delle ong oggi, in un’ottica critica, saranno approfondite e descritte, con la presenza dei cooperanti in azione nei paesi e degli esperti della sede italiana, esperienze di sostegno al mondo contadino, ed alle società rurali in Burkina Faso, Senegal, Brasile, Guatemala, e il ruolo della ong nei diversi processi, con enfasi specifica su alcune tematiche e approcci di lavoro (agricoltura, pastoralismo, microfinanza, sostenibilità ambientale, genere e diritti umani).
Scopo del corso è fornire alcune conoscenze di base sull’azione delle ong nella cooperazione internazionale, le metodologie e gli approcci utilizzati nei progetti e nel sostegno alle comunità e partners locali nell’ambito dello sviluppo rurale e illustrare l’agire concreto di una ong di sviluppo, presentandone la visione, le strategie e l’operatività in alcuni paesi.
Il corso è rivolto a studenti, operatori, volontari o semplici cittadini che desiderano operare nel mondo della cooperazione internazionale.

Per saperne di più visita il sito di Vps o clicca direttamente qui.

venerdì 6 aprile 2012

Bolivia, la scommessa del pane

Sull’autobus “J” (Jota) oggi non c’è molta gente. È un autobus di origine nord-americana, colorato esternamente di rosso, giallo e blu, una marmitta da cambiare, sedili e ammortizzatori del tutto discutibili. In compenso c’è in radio una buona musica latina, dunque prendiamo posto, almeno dove ci sto con le gambe.
Qui le fermate degli autobus non esistono, quando lo vedi passare alzi il braccio e questo si ferma, così come quando vuoi scendere, l’autista ti fa scendere quando gli fai cenno con una frase del tipo “voy a bajar”, oppure “a la esquina por favor”. Scendiamo all’angolo, dove via Ayacucho incrocia perpendicolarmente via Heroinas, due vie che tagliano in due la città e che sono fondamentali per orientarti, soprattutto nelle città trafficate, grandi, che sono divise tutte alla stessa maniera…
Io e Luca, attraversiamo il centro, passando per la piazza principale, ovvero piazza 14 Settembre. Abbiamo da sbrigare alcune commissioni per la nostra Ong, e poi i nostri percorsi si dividono: Luca va verso l’ufficio di Red Tusoco (nostro partner per quanto riguarda il Progetto di turismo comunitario Bienvenidos!) e io mi avvio con il bus 18 nel Barrio El Molino, zona “Valle Hermoso” verso la sede dell’A.P.T., l’Associazione Produttori di Grano che ospita a piano terra anche la panetteria dove, in qualità di Casco Bianco ProgettoMondo Mlal, sto prestando da un mese il mio servizio civile, e che ogni giorno produce pane, le famose empanadas, e i biscotti integrali.
La sede è a sud della città di Cochabamba, in periferia, un quartiere povero dove non c’è una strada asfaltata. La panetteria, avendo l’Apt appena cambiato il proprio direttivo, è ancora molto disorganizzata, a volte non sa quanto pane fare, il personale non osserva troppo rigorosamente l’orario di lavoro, e la mattina non si inizia mai a lavorare davvero presto...
Inoltre è anche poco tempo che usano la macchina per produrre il pane e non sanno usare quella per fare i biscotti, in compenso però già si sfornano delle ottime pagnotte e delle empanadas ripiene al formaggio.
Così, man mano che mi avvicino, il profumo del pane caldo inizia a metterti l’acquolina in bocca, il negozietto è già aperto con appesi all’esterno i vari manifesti per incentivare l’attenzione di nuovi clienti mentre, le commesse, molto timide dentro al negozio, se ne stanno quasi nascoste.
Il pane è pronto, dunque prendiamo i cesti di pane e iniziamo a fare il giro delle case e dei piccoli negozietti che circondano il quartiere.
Anche qui in Bolivia la cultura del pane è molto sentita. Ogni giorno si compra pane, e una pagnotta corrisponde più o meno al fabbisogno di una persona. Perciò il pane si vende bene, visto anche il numero consistente di bambini: in media ne vanno via 4-5 pagnotte per famiglia. Però la gente è abituata a ricevere il pane direttamente a casa, e anche se facciamo presente ai nostri clienti che il negozio della panetteria è a soli 100 metri da loro, non cambiano abitudini e non vengono fino al negozio, aspettano che siamo noi a portarglielo. Fino a quasi il tramonto vendiamo tutto il pane e le empanadas.
Torniamo al negozio, diamo una pulita alla panetteria.
Ormai sta calando la sera, ed è meglio prendere il piccolo autobus perché si sa, di sera non è il massimo spostarsi a piedi, soprattutto nei quartieri periferici.
Un pò alla volta, ma con convinzione, insieme a tutto lo staff della panetteria, e soprattutto grazie all’impegno della responsabile del Progetto, Anna Alliod, e grazie al sostegno dell’equipe ProgettoMondo a Cochabamba (il coordinatore Aurelio Danna e i miei colleghi Luca Di Chiara e Martino Bonato, impegnati in altri Progetti), riusciremo senz’altro a far ripartire la panetteria alla grande!

Stefano Scrocco
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia